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Sito n. Descrizione Località file PDF
87 Centrale Achille Gaggia Soverzene  
Archeologia Industriale (AI) (vedi scheda n. 33)  
 
Scorcio degli affreschi interni di Walter Resentera presenti in sala macchine. Foto: F. Antoniol - Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua   Veduta dell’accesso della centrale. Foto: F. Antoniol - Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua
Veduta aerea della centrale. Fonte: www.progettodighe.it

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

La centrale “Achille Gaggia” di Soverzene

Tipo edilizio:

Impianto di produzione energia idroelettrica, in galleria

Localizzazione (Comune, Prov):

Soverzene, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1754722 - Y: 5121658

Anno di realizzazione:

1951

Progettista:

Giuseppe Mignozzi (parte edilizia), Carlo Semenza (parte idraulica), Mario Mainardis (parte elettrica)

Committenza:

Sade (Società Adriatica di Elettricità)

Destinazione originaria:

Impianto di produzione idroelettrica

Destinazione attuale:

Mantiene l’originaria destinazione

Accessibilità:

Visite regolamentate dalla proprietà. La parte emergente dell’impianto è situata in sponda sinistra del Piave, in prossimità dell’abitato di Soverzene in via Roma 6.

Contatto per la visita:

L’Enel, soprattutto con il suo programma “Energiaper” frequentemente organizza eventi e visite nei suoi impianti. www.enel.it/energiaper

Pianta

Impianto in galleria, di oltre 500 metri.

Tecnica Muraria

Prevalentemente in cemento armato, con elementi in pietra e marmo di rivestimento della facciata e del frontone emergente all’ esterno.

Solai

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Coperture

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Pavimenti

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Scale

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Arredi interni

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Decorazioni

Notevolissimi gli affreschi sulle volte interne della sala macchine, a carattere allegorico/elettrico di Walter Resentera.

Stato attuale:

In attività

Restauri e compromissioni
significative:

Non si segnalano compromissioni significative, ad esclusione dei normali interventi di manutenzione e aggiornamento macchine.

Categoria/parole chiave

Archeologia industriale / Impianti di produzione idroelettrica

Fonti:

Edite

Archivi:

Archivio storico del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba in Montebelluna

Bibliografia:

S. De Vecchi, La centrale di Sovérzene (Belluno) in Archeologia Industriale nel Veneto, Giunta Regionale del Veneto, Silvana Editoriale, 1990
Progetto Dighe, www.progettodighe.it

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Fu scelta la soluzione di collocare in caverna le sale macchine e quelle di trasformazione, al fine di realizzare un’ apprezzabile economia nei consti dell’ impianto. In particolare, questa venne resa possibile dalla semplificazione delle macchine idrauliche; una soluzione del genere era stata del resto ampiamente utilizzata negli anni ’30 (nelle centrali di Doblari, Plava, Cencenighe, Agordo, Stanga e Ampezzo) anche per motivi bellici.
Le parti esterne dell’ impianto di Soverzene sono costituite dal fronte d’ accesso, con gli uffici situati contro il terrapieno ricavato dall’ impiego del materiale di scavo, e dall’ esedra ospitante gli isolatori terminali dei cavi in uscita; la centrale vera e propria è situata in una caverna posta oltre 500 metri all’ interno della montagna. Qui sono in funzione quattro gruppi di turbine Francis (due De Pretto Escher Wiss e due Riva) capaci di erogare ciascuno una potenza di 55.000 KW, accoppiate ad alternatori ad asse verticale. L’ energia prodotta viene innalzata dai trasformatori da 10 mila a 220 mila Kw, e convogliata alla stazione posta all’ aperto; delle quattro linee che partono, tre vanno in direzione della pianura veneto-emiliana, e una funge da interconnessione con la rete europea per Lienz, in Tirolo.
Ideatori dell’ impianto furono i due più famosi tecnici della Sade, gli ingegneri Semenza per la parte ingegneristica e Mainardis per la parte elettronica.
Le soluzioni architettoniche, ispirate alla scarsa monumentalità del “classico semplificato e modernizzato”, (un razionalismo funzionalista, attento alle condizioni del contesto, caratterizza gli edifici e le sistemazioni esterne della centrale in caverna, in particolare l’ingresso alla centrale con un portale ben inserito nella stazione elettrica all’aperto e la struttura arcuata da cui partono le linee elettriche), ampiamente diffuso negli edifici pubblici d’ ante guerra, sono opera dell’ architetto Mignozzi, al quale si deve anche l’ attento studio sull’ illuminazione delle parti in caverna.
Di notevole interesse è la volta della sala macchine, decorata baroccamente con affreschi allegorici sul tema dell’elettricità da parte del pittore feltrino Walter Resentera.

Descrizione del contesto
di riferimento:

Impianto di maggiore importanza nel sistema di centrali idroelettriche del Piave, Boite e Vajont, quello di Soverzene entrò in funzione nel 1951. Coronava le grandiose opere di sbarramento costruite dalla Sade nel secondo dopoguerra lungo il corso del Piave e dei suoi maggiori affluenti, utilizzando anche i preesistenti impianti della Società Forze Idrauliche Alto Cadore.
La centrale, intitolata all’ ingegner Achille Gaggia (uno dei fondatori della società), era l’ impianto pilota della rete Sade, capace di intervenire rapidamente sugli altri in risposta alle variazioni di carico di utenza. La centrale è ad oggi alimentata da due bacini di ritenuta interconnessi: il primo formato con uno sbarramento in Val Gallina, che ha la funzione di regolazione giornaliera, il secondo con una diga a Pieve di Cadore, con la funzione di regolazione stagionale.La centrale scarica sul Piave oppure sul canale di derivazione che porta l’acqua fino al lago di Santa Croce, dal quale viene successivamente sfruttata negli impianti del Fadalto (Nove, Fadalto, San Floriano).

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

La chiesa, intitolata a San Lorenzo, risale forse al XV secolo ma in seguito subì numerosi rimaneggiamenti; in particolare, alla metà del XVIII secolo fu completamente ricostruita e riconsacrata nel 1864. Conserva, tra l'altro, dipinti di Girolamo Moech e due pale attribuite ad Antonio Bettio.
La sagra più importante è quindi San Lorenzo, 10 agosto.
Escursioni partono dal lago di Val Gallina e raggiungono il Ricovero Casera dei Pian oppure il monte Dolada.

Commenti/note

Collegamenti alle schede, lago di S. Croce, e sistema Piave Livenza, (impianti di Fadalto, con dighe sull’ alto corso del Piave).
Le fotografie sono tratte dal sito web www.progettodighe.it

Compilatore della scheda

Francesco Antoniol