Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
195 | Isola dei Morti (Moriago della Battaglia) | Moriago della Battaglia | |
Architetture Storico Artistiche (ASA) - Siti Interesse Naturalistico (SIN) | (vedi scheda n. 93) |
Immagine delle Grave del Piave dall’Isola dei Morti (Foto: www.magicoveneto.it) | Cippo Commemorativo della Grande Guerra (Foto: www.magicoveneto.it) | Santuario della Madonna del Piave (Foto: www.magicoveneto.it) |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Isola dei Morti |
Tipo edilizio: |
L’isola dei morti è un lembo di terra vicino al fiume Piave sul quale sorgono una chiesa, un cippo funebre commemorativo e un monumento. |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Moriago della Battaglia, TV, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1741167 - Y: 5081146 |
Anno di realizzazione: |
Il cippo funebre venne realizzato negli anni venti, la chiesetta della “Madonnina dei Caduti del Piave” venne inaugurata nel 1965 e il monumento dedicato “vita per la pace” venne posto in loco nel 1991. |
Progettista: |
La chiesa fu progettata da Alberto Alpago Novello |
Committenza: |
Pubblica |
Destinazione originaria: |
Il sito dell’Isola dei Morti assunse un significato storico durante la controffensiva italiana dell’ottobre 1918 quando gli arditi per attaccare le truppe Austro-Ungarica passarono in questo punto e qui avvenne una delle più sanguinose e cruente battaglie della Prima Guerra Mondiale. |
Destinazione attuale: |
Luogo della memoria e paesaggio naturale tipico delle grave del Piave. |
Accessibilità: |
Dal centro di Moriago l’Isola dei Morti dista circa due, tre chilometri. Si imbocca via degli Arditi e si continua su questa strada sempre seguendo la principale finché non ci si immette su Viale dell’isola dei Morti e si arriva ad un ampio parcheggio dal quale poi si irradiano vari percorsi e vie con i nomi dei protagonisti della mitica offensiva italiana della Grande Guerra. |
Contatto per la visita: |
Libera |
Pianta |
La chiesa progettata dall’architetto Alberto Alpago Novello è semplice nella sua realizzazione e più che una chiesa appare come un Santuario alla memoria. La pianta rettangolare è preceduta da un portico coperto sorretto da colonne che introducono alla porta d’entrata sormontata da una piccola edicola triangolare. |
Tecnica Muraria |
L’intero manufatto è intonacato in diversi colori tranne la torre centrale che si innalza dal corpo di fabbrica come un campanile. |
Solai |
Il solaio è semplice, moderno ed è caratterizzato dall’apertura della torre/campanile. |
Coperture |
L’intera copertura dell’edifico è composta da lastre di lamiera compresa la punta della torre/campanile. |
Pavimenti |
Piastrelle di cotto |
Scale |
L’edificio si sviluppa su di un unico piano. |
Arredi interni |
Nel 1970 venne inaugurate una serie di opere che intendevano arricchire e abbellire l’interno del Santuario. Il progettista delle opere interne Bepi Modolo cercò di far coesistere il pensiero religioso allo spirito patriottico. Il grande altorilievo in pietra che fa da sostegno a tutta la parete interna è opera dello scultore Aldo Giaretta che intese rappresentare il dolore della Vergine Maria nel momento della Deposizione avvicinando quindi l’ideale divino a quello terreno. La vetrata istoriata è opera del pittore Modolo (il progettista) e l’acquasantiera è del Giaretta. La chiesetta contiene anche un olio di Albino Poloniato. |
Decorazioni |
Sebbene il santuario si presenti come un’opera sobria nelle sue forme quando vi si giunge di fronte si possono ammirare i pannelli del portoncino d’ingresso eseguiti dallo scultore Giacomo Vincenzo Mussner. |
Stato attuale: |
Il parco dell’isola dei morti è in buone condizioni come i vari monumenti che si raggruppano attorno alla piazza intitolata ai “Ragazzi del ‘99”. |
Restauri e compromissioni |
Non ci sono restauri significativi da rilevare. |
Categoria/parole chiave |
Grande Guerra / Paesaggi scenici / Grave del Piave |
Fonti: |
Edite |
Archivi: |
Biblioteca comunale di Moriago della Battaglia |
Bibliografia: |
E. Dall’Anese, Moriago e Mosnigo, Grafiche Bronca, Mosnigo della Battaglia, 2007 |
Descrizione dell’opera/ |
L’isola dei Morti prese questo nome dopo la fine della Prima Guerra Mondiale perché di qui passarono le avanguardie dell’esercito Italiano durante la Battaglia decisiva di Vittorio Veneto. Qui morirono molti dei famosi ragazzi della classe 1899 che all’epoca avevano solo diciannove anni. In memoria di questi venne costruita una piramide nel 1923 che ricorda il loro sacrificio. Il monumento è costituito da pietre tolte al greto del fiume e saldate con calce. Sulla sommità spicca una truce croce fatta di filo spinato da reticolati, intrecciato nel doloroso simbolo cristiano intorno ad un elmetto di un soldato. Sulle quattro facciate della piramide sono riportate su lapidi di marmo dei versi della poetica intitolata “Preghiera di Sernaglia” scritta nell’ottobre del 1918 da D’Annunzio. |
Descrizione del contesto |
L'area è un comprensorio boschivo steppico-arbore-arbustico tipico delle grave del Piave, e di macchie ordinate di Pioppo nero, Ginepro, Salice, Corniolo e Biancospino in concessione al demanio forestale; per rendere più agevole la visita del parco sono state create delle vie, intitolate ai reggimenti che combatterono nella sanguinosa battaglia del Piave, tutte queste vie confluiscono su di un grande piazzale, ove è possibile visitare il monumento, la cappella, il cippo, e i cimeli della guerra. |
Descrizione altre attrattive |
L’isola dei Morti è inserita in un complesso di pertinenza all’ispettorato delle foreste che si estende per più di cento ettari. Le passeggiate che si possono svolgere all’interno del parco sono molto suggestive e permettono di muoversi in un ambiente ricco di ricordi storici e allo stesso tempo pieno di interessanti aspetti naturalistici. Il greto del Piave in questo punto è particolarmente affascinante e denso dal punto di vista biologico ma anche gli scorci scenici che offre sono eccezionali come il profilo del Montello e il greto stesso del fiume. |
Commenti/note |
L’area offre diversi spunti a coloro che la visitano. Il poeta Andrea Zanzotto e l’attore Marco Paolini hanno decantato la forte suggestione che questo luogo, apparentemente immerso in una surreale quiete ma denso di storia e di drammaticità, può suggerire. |
Compilatore della scheda |
Francesco Visentin / Francesco Vallerani |