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12 Opifici sul Rio Rin Lozzo di Cadore 64 - 150
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La roggia dei mulini a Lozzo con particolari degli opifici. Foto: www.magicoveneto.it

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Lozzo di Cadore fu un paese ricco d’attività artigianali che utilizzavano l’acqua del Rio Rin – affluente di destra del Piave - in gran parte per mezzo di una canale di derivazione che partiva dalla zona detta dei “Crepe Ros”. La “Roggia dei Mulini” è stata oggetto di una campagna di valorizzazione e di restauro nell’ambito di un progetto comunitario Raffaello 1997-2000 ed è uno degli esempi più interessanti e articolati d’archeologia industriale cadorina. Gli opifici, chiusi per lo più nella seconda metà del XX secolo, erano adibiti ad attività molitoria (il più vecchio Mulino Del Favero, il Mulino Da Pra e Calligaro, il Mulino “dei Pinza”, con macine e follo, due mulini Baldovin), a lanificio per la trasformazione della lana (Fratelli Zanella), a fucina da fabbro (Baldovin Marin Lorenzo), a segherie (comunale e privata) e falegnamerie (Baldovin Carulli ecc.). E’ invece funzionante, con macchinari originali dell’inizio del XX secolo, la centralina per la produzione di energia elettrica di Baldovin Carulli che sfrutta l’acqua captata da una diga di sbarramento poco più a monte in località “Le Spesse”. Altri opifici furono distrutti dall’incendio del 1867 poiché sappiamo dalle Anagrafi Venete del 1766 che a Lozzo vi erano “dieci ruote da mulino da grani, una sega da falegname, un follo da panni di lana, sedici “telari” da tela e cinque mole”. Nella zona ovest del paese, nelle vicinanze del Rio Rin si trovano numerose fontane (150 ASA) di forma ottagonale, rettangolare o semicircolare risalenti perlopiù alla metà del XIX secolo, periodo in cui fu costruito il primo acquedotto comunale e quando Osvaldo Palatini, nel 1842 progettò la costruzione di una condotta lignea dal Rio Rin.

Da Domegge, SS51bis in direzione di Auronzo, imboccando la strada comunale che porta al centro abitato di Lozzo, in paese buona segnaletica conduce ai vari mulini.

ACCESSIBILE: tramite un sentiero attrezzato che inizia dalle borgate occidentali di Lozzo, ai piedi della mole a gradoni del Monte Revis
COMUNE DI: Lozzo di Cadore
LOCALITÀ: Lungo il corso del Rio Rin
COORDINATE GEOGRAFICHE: X 1764016 – Y 5153804
PROVINCIA: BL

COMPILATORE DELLA SCHEDA: Antoniol/Vallerani

Sulle sponde dei numerosi torrenti cadorini, sorsero tra il XVIII e il XX secolo, molte macchine idrauliche. In Oltre Piave -a Vigo, Laggio e Lorenzago - lungo il corso del Piova e dei suoi affluenti, si contavano due segherie e cinque mulini; sul torrente Cridola vi era una segheria; un mulino-segheria e un pilaorzo sul Rin de Montanel di fronte a Domegge; un mulino, un pilaorzo e una segheria sul torrente Anfela a Rauza di Sottocastello. La maggior parte degli opifici cadorini si trovavano sulla destra idrografica del Piave, ovvero un mulino-segheria a Nebbiù, una fucina sul Ru Seco a Valle; una più recente segheria-mulino a Pozzale oltre ai numerosi stabilimenti sul torrente Molinà a Calalzo.

Tabacchi, D. De Martin, Uomini e macchine idrauliche nel Cadore d’inizio Novecento, Cortina d’Ampezzo 2010
C. De Mas, La Roggia dei mulini lungo il Rio Rin a lozzo di cadore, progetto Comunitario “Raffaello” – Comunità montana Centro Cadore, Pieve di Cadore 2000