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Sito n. Descrizione Località file PDF
04 Vena d'Oro Ponte nelle Alpi  
Architetture Storico Artistiche (ASA) (vedi scheda n. 57)  
 
Veduta del corpo centrale del complesso termale Vena d'Oro dopo i danni della guerra (Foto: Biblioteca Civica di Belluno – Archivio Fotografico)   Veduta del corpo centrale del complesso termale Vena d'Oro dopo il restauro (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua).
 
Particolare del complesso termale dopo il restauro (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua)   Veduta dell'annesso parco con cascatelle sorgive (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua)

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/
manufatto

Complesso termale Vena d’Oro

Tipo edilizio:

complesso di edifici architettonici composto da uno stabilimento termale, strutture ricettive per turisti, parco con fontane e chiesetta neogotica

Localizzazione (Comune, Prov):

Loc. Vena d’Oro, situata tra Levego, Losego e Cugnan (Comune di Ponte nelle Alpi), BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1752741 - Y: 5116218

Anno di realizzazione:

1860: completamento dei lavori
1869: inaugurazione dello stabilimento termale

Progettista:

-

Committenza:

Cav. Giovanni Maria Lucchetti

Destinazione originaria:

scopi terapeutici (idroterapia)

Destinazione attuale:

in via di definizione

Accessibilità:

ingresso su richiesta

Contatto per la visita:

comune di Ponte nelle Alpi

CONTESTO AREALE DI RIFERIMENTO

Relazione degli edifici
con il contesto di bacino:

La qualità delle acque sorgive rinvenibili nell’area è all’origine dell’edificazione del complesso architettonico a fini termali.
All’interno del bacino idrografico del fiume Piave (sinistra orografica), nelle vicinanze del Col di Cugnan, erano note due sorgenti, quella “dei frati”, conosciuta fin dal Quattrocento, e la Vena d’Oro che, dalla seconda metà dell’Ottocento, iniziò ad essere sfruttata per le sue particolari proprietà terapeutiche.

ARCHITETTURE PECULIARI PER LA LORO RELAZIONE FUNZIONALE CON L’ACQUA

Caratteristiche edilizie
inerenti l’uso dell’acqua

Le copiose acque sorgive che attraversano la zona della Vena d’Oro, condotte all’interno della struttura termale, erano convogliate in eleganti vasche in stile Liberty, in rame e maiolica. Le terapie, riservate a un turismo di èlite, consistevano in docce e bagni all’interno di vasche in rame e maiolica.
Purtroppo i danni subiti dopo il Primo conflitto mondiale hanno compromesso significativamente tutte le architetture interne del complesso termale.

Stato attuale:

Il parco con le fontane e l’oratorio neogotico che si trova all’interno della proprietà si trovano in buono stato di conservazione; il complesso edilizio degli stabilimenti termali è stato recentemente restaurato; le strutture ricettive si presentano ancora degradate. Sono in corso lavori.

Restauri e compromissioni
significative:

Gli edifici dello stabilimento termale e dell’albergo, voluti dal cav. Lucchetti e completati nel 1860, costituiscono l’ampliamento, con ricostruzione in stile nordico/mitteleuropeo, del vecchio convento dei frati Spedalieri. Il complesso, fortemente danneggiato dopo il primo conflitto mondiale, venne restaurato dalla SADE che ne fece una colonia

Categoria/parole chiave

Acque termali / Turismo d’élite tra fine Ottocento e inizio Novecento / Paesaggi scenici

Fonti:

edite

Archivi:

Biblioteca civica di Belluno

Bibliografia:

R. Padovani, Una gita a Capodiponte. Breve storia dello stabilimento idroterapico climatico “La Vena d’oro”, Grafiche Longaronesi, Longarone-Ponte nelle Alpi (Belluno), 1997

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il complesso termale della Vena d’oro si sviluppa in un luogo ameno, lungo un crinale, sui contrafforti prealpini che si alzano sulla sinistra idrografica del Piave, alcuni chilometri a monte della città di Belluno.
Lo stabilimento, che ha assunto un’impronta decisamente mitteleuropea dopo l’ampliamento del precedente edificio religioso gestito dai frati Spedalieri, è circondato da un ampio parco in cui si incontrano polle sorgive, ruscelli, fontane e cascate e per questo motivo, fino ai primi anni del Novecento, il sito della Vena d’oro era riconosciuto come un’importante stazione climatica, prima che il turismo d’élite si spostasse verso Cortina.
Sulla facciata della costruzione principale è presente l’iscrizione “quod nihil sanat aurea vena sanat” (ciò che niente riesce a guarire la Vena d’oro guarisce), voluta dall’entusiasta famiglia Lucchetti.
Negli ultimi trent’anni del 1800 gli stabilimenti termali conobbero il periodo di massimo splendore: i bagni, dotati di vasche con disegni in stile liberty, attiravano clienti non solo da tutto il Veneto, ma anche dalle altre parti d’Italia oltre che dall’Austria e dall’Ungheria. Tra gli ospiti vi fu anche la regina Margherita di Savoia, che amava passeggiare nel giardino intorno al complesso edilizio e che si recò diverse volte alla Vena d’oro. Accanto alle terapie vere e proprie (bagni, docce, massaggi, fanghi) venivano organizzate delle attività collaterali come concerti nel parco, escursioni, battute di caccia al fagiano, galoppate a cavallo, feste da ballo e gite in zattera lungo il Piave fino a Mel con ritorno in automobile. All’interno della proprietà si costruì anche una stalla dal tipico aspetto svizzero per la degustazione del latte.
Nel primo dopoguerra la Vena d’oro, tagliata fuori dai nuovi flussi turistici, diretti verso altre località alpine, venne in buona parte acquisita dalla SADE (Società Adriatica di Elettricità), che nel 1938 inaugurò la colonia per i figli dei dipendenti, utilizzando gli edifici del vecchio stabilimento.

Descrizione del contesto
di riferimento:

L’area della Vena d’Oro si trova sul versante meridionale della val Belluna, a circa 450 metri di altezza, a ridosso del massiccio del Nevegal, in un ambito territoriale di gran pregio e di alto valore naturalistico.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Scendendo dal Col di Cugnan verso la località in questione, è visibile per alcuni tratti la valbelluna solcata dal Piave, che devia a sudovest verso la città di Belluno, con le Dolomiti bellunesi sullo sfondo.
Dalla Vena d’oro è possibile raggiungere in breve tempo le località di Losego, Quantin e Col di Cugnan per interessanti escursioni. Vicina è pure la stazione sciistica del Nevegal.

Commenti/note

La Vena d’Oro è ampiamente documentata nell’iconografia di fine Ottocento e inizio Novecento, come testimoniano le numerose cartoline prodotte all’epoca.
Una sezione della proprietà è tutt’ora utilizzata dalla Società Sorgenti Acqua Minerale “Vena d’Oro”.

Compilatore della scheda

Lucio Bonato / Mauro Vedana