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Sito n. Descrizione Località file PDF
13 Fontana Casa di Tiziano Vecellio Pieve di Cadore  
Architetture Storico Artistiche (ASA) (vedi scheda n. 16)  
 
Veduta della fontana e della casa di Tiziano Vecellio sullo sfondo. Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua   Particolare della statua di San Giovanni Nepomuceno. Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Fontana Casa di Tiziano Vecellio

Tipo edilizio:

Fontana monumentale “a fuso”

Localizzazione (Comune, Prov):

Pieve di Cadore – loc. Arsenale, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1759355 - Y: 5147216

Anno di realizzazione:

XV/ XVIII / XIX

Progettista:

Bottega bellunese

Committenza:

Pubblica: l’iscrizione sulla statua ricorda un voto unanime

Destinazione originaria:

Fontana

Destinazione attuale:

Fontana funzionante

Accessibilità:

La fontana si trova nel centro di Pieve, sulla piazzetta a lato della strada che scende verso la frazione di Sottocastello

Contatto per la visita:

La fontana originaria cinquecentesca, di cui rimangono alcune parti, si trovava nella piazza centrale di Pieve di Cadore, di fronte al Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore

Pianta

Circolare

Tecnica Muraria

Diversi tipi di pietre calcaree

Solai

Poggia su una base di lastre in pietra ammorsate da staffe ed è circondata da una moderna grata per lo scolo dell’acqua

Coperture

Su piedistallo iscritto vi è la statua apicale di San Giovanni Nepomuceno. Il santo è raffigurato in abito talare con cappa in ermellino, berretto quadrato e il crocifisso in mano

Pavimenti

-

Scale

-

Arredi interni

Quattro mascheroni scolpiti negli angoli

Decorazioni

Sulla vasca, fronte nord: NYMΦAIΣ KAI XAPIΣI ovvero traducendo dal greco “NINFE E GRAZIE”;
sul piedistallo del santo: EX PLEBISCITO FONS RENOVATVS POSITUSQUE SOLEMNI VOTO LINGUAE CUSTOS VERE FIDELIS ANNO MDCCXCIII ovvero “LA FONTANA FU RINNOVATA CON VOLERE UNANIME E PER SOLENNE VOTO NEL 1793 VI FU COLLOCATO IL FEDELISSIMO CUSTODE DELLA PAROLA”.

Stato attuale:

 Discreto anche se al santo mancano alcune dita della mano sinistra e la parte finale del crocifisso; tiranti in ferro circondano la vasca

Restauri e compromissioni
significative:

Ha subito molti rimaneggiamenti e spostamenti

Categoria/parole chiave

Fontana / Estetica dell’acqua

Fonti:

Edite e considerazioni personali

Archivi:

Archivio antico della Magnifica Comunità di Cadore

Bibliografia:

I. Da Deppo, E. Favero, L’acqua e le sue forme. Lavatoi e fontane del Centro Cadore, Belluno, 2003
A. Genova - S. Miscellaneo, Pieve di Cadore, veduta prospettica dell’abitato e del Castello I, scheda133, in L. Puppi, Tiziano. L’ultimo atto, Milano, 2007
J. Gilbert, Cadore. Terra di Tiziano, Belluno, 1869
M.S. - A. Guzzon, Cadore. Architettura e Arte, Padova, 2008
A. Lorenzoni, Cadore con 172 illustrazioni, Bergamo, 1930
G. Palatini, Case cadorine. Restaurando la casa di Tiziano, Pieve di Cadore, 1932
L. Puppi,  Breve compendio della vita di Tiziano, Cremona, 2009

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Confrontando le riproduzioni in circolazione (foto e documenti in parte esposti al piano terra della adiacente casa natale di Tiziano Vecellio) si evince che la fontana ha avuto, nei secoli, una serie di importanti rimaneggiamenti. Quella che noi ora vediamo è frutto di un assemblaggio fatto in un epoca imprecisata, utilizzando materiali diversi. Nello stesso luogo – dal 1880 al 1920 - è attestata una fontana di diversa tipologia, con vasca inferiore ottagonale, tipica dei manufatti cadorini ottocenteschi, ampio basamento a tre gradini, colonna centrale con bulbo inferiore e terminazione a vaso.
L’attuale vasca circolare, suddivisa in otto specchiature tenute assieme da chiavi verticali, risulta molto simile alle fontane monumentali “a fuso” del centro storico di Belluno. Si tratta probabilmente della fontana più antica del Cadore e di un unicum nel panorama cadorino. La colonna centrale con due cannelle dei getti e fuso scolpito è sormontata dalla statua in pietra bianca di San Giovanni Nepomuceno che, per un periodo, fu sostituita da un corpo centrale con quattro bocchettoni e una seconda vasca di dimensioni minori con mascheroni scolpiti.
Quest’ultimo antico manufatto è ora usato come fioriera davanti all’ingresso principale delle chiesa arcidiaconale di Pieve ma denota una foggia rinascimentale.
Nel “Breve compendio della vita di Tiziano” del 1622 si legge “…Vi è nel mezzo della piazza principale una fonte di acque limpide et freschissime che, con dolce mormorio, aggredisce l’occhio et consola l’udito…”. Come suggerito da Lionello Puppi potrebbe trattarsi della fontana che, spostata e rinnovata era originariamente dedicata alle Ninfe e alle Grazie “opera di Maistro Zorzi taiapiera dicto Castellan da Cividalle de Bellum” che il 7 dicembre 1547, presente Francesco Vecellio pictore, sottoscrive con i collaboratori la dichiarazione di “aver fatto et fabrichato la fontana de pria su la piazza de Pieve e di esser stati integralmente pagati et satisfacti” .
Resta da capire quando sia stato aggiunto il santo in pietra bianca - già presente nel 1877 allo scoprimento della lapide sulla casa che ricorda la nascita di Tiziano (vedi foto) e quando la vide Gilbert prima del 1869 (vedi disegno)- e quale fosse la foggia della fontana rinascimentale.
San Giovanni Nepomuceno nacque a Praga intorno al1340-1350 e morì annegato nella Moldava per ordine di re Venceslao IV per motivi politico religioso e per essersi rifiutato di violare il sigillo sacramentale, come confessore della regina. La canonizzazione avvenne nel 1729 e nel XVIII secolo si sviluppò la sua iconografia. Oltre che campione del segreto della confessione, il santo fu invocato contro i pericoli delle acque. Di norma è raffigurato con il dito sulla bocca o con il crocifisso in mano, specie se in prossimità di guadi o a protezione dei ponti.

Descrizione del contesto
di riferimento:

La fontana si trova di fronte al museo-casa natale del pittore rinascimentale Tiziano Vecellio e al bel Palazzotto cinquecentesco con affreschi esterni, Sampieri -Vallanzasca. A pochi metri il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore con il Museo archeologico cadorino (contenente i reperti di Lagole) e la chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Dalla piazzetta è possibile seguire un semplice sentiero che porta al Belvedere del Roccolo che si affaccia sul lago artificiale del Centro Cadore.

Commenti/note

La storia della fontana, mai considerata finora in uno studio sistematico, merita un ulteriore approfondimento.

Compilatore della scheda

Letizia Lonzi / Lionello Puppi