Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
31 | Castelnuovo di Quero | Quero | |
Architetture Storico Artistiche (ASA) - Siti Etnografici (SE) | (vedi scheda n. 78) |
Veduta del Castello di Quero. Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua | Particolare dell’arco di passaggio. Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua. |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Contesto
- Arch. peculiari
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Castelnuovo di Quero |
Tipo edilizio: |
Castello edificato nel XIV secolo per scopi militari e commerciali |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Quero, BL, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1726573 - Y: 5092186 |
Anno di realizzazione: |
L’odierna fortezza, e cioè il Castelnuovo, è stata costruita nel 1376 ad opera di Jacopo Crivelli veronese, capitano generale della Serenissima, che ne assunse il comando. |
Progettista: |
- |
Committenza: |
Pubblica |
Destinazione originaria: |
Il castello doveva presidiare la stretta gola del Piave fungendo da baluardo difensivo e allo stesso tempo controllare la navigazione sul fiume |
Destinazione attuale: |
Oggi il castello è stato convertito in una casa di preghiera ed è gestito in collaborazione da organizzazioni laiche e dalla congregazione religiosa dei padri Somaschi, attuali proprietari dello stabile. |
Accessibilità: |
Il castello è aperto al pubblico (per visitarlo contattare preventivamente la casa di preghiera) ed è comodo perché attraversato dalla strada che una volta era la vecchia feltrina, quindi una strada secondaria oggigiorno. Percorrendo la nuova strada feltrina si vede il castello poco dopo aver passato il paese di Quero. Il castello si trova sotto l’odierna carreggiata in corrispondenza della stazione ferroviaria Quero-Vas. La stazione dista poche centinaia di metri e quindi rende possibile visitare il castello anche servendosi della strada ferrata. |
Contatto per la visita: |
Contattare la casa di preghiera “San Girolamo Miani” al numero 0439.788051 o rivolgersi al comune di Quero (che dispone di un sito web) |
Pianta |
La fortezza è costituita da un corpo centrale affiancato da due torri massicce di diversa altezza, la più alta appoggiata alla montagna e munita di caditoie, l’altra sormontata da merli e lambita alla base dalle acque del Piave. La strada passava nella parte centrale, sotto l’arco che si chiudeva con due porte e due ponti levatoi. |
Tecnica Muraria |
Pietre e mattoni a vista |
Solai |
Le travature interne sono in legno solo nella torre grande verso la montagna. Il resto dei solai sono stati rifatti. |
Coperture |
La copertura del castello di Quero è stata totalmente rifatta sempre negli anni settanta. I tetti hanno coperture in tegole di laterizio. |
Pavimenti |
Non ci sono pavimenti originali, il castello è stato ammodernato negli anni settanta e i pavimenti sono ora in parte in cotto, in parte piastrellati. |
Scale |
Le torri sono articolate su più piani. La torre verso il monte ha cinque rampe di scale, mentre quella verso il fiume quattro. Anche le scale sono moderne. |
Arredi interni |
Il castello durante la sua vita è stato spogliato dei suoi arredi originali e oggi al suo interno la struttura è arredata secondo un gusto moderno e pratico che nulla però lascia intendere e assaporare l’antico. |
Decorazioni |
Le decorazioni, si limitano all’altare che i padri Somaschi hanno fatto installare negli anni settanta. Altre decorazioni se presenti sono state coperte o intonacate. All’interno però ci sono soprattutto nelle torri delle murature che ricalcano la pietra a vista degli esterni. |
CONTESTO AREALE DI RIFERIMENTO |
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Relazione degli edifici |
Il castello è stato costruito appositamente in questo sito perché sia militarmente che commercialmente era un passaggio obbligato, e per chi voleva arrivare dal bellunese e dal feltrino verso la pianura e per il percorso inverso. Il castello non presidiava solamente il passaggio di terra ma anche quello del fiume e teneva quindi il controllo di tutto il traffico fluviale che fino al XIX secolo era molto intenso. |
ARCHITETTURE PECULIARI PER LA LORO RELAZIONE FUNZIONALE CON L’ACQUA |
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Caratteristiche edilizie |
L’edificio dialoga continuamente con il Piave, sia per la posizione, sia perché anche la torre verso l’acqua affonda le sue fondamenta direttamente nel greto del fiume. Dirimpetto sulla sponda sinistra del Piave vicino alla Gusella, un grosso spuntone di roccia, era stata edificata un’altra torre all’inizio del Cinquecento. Essa serviva come avamposto di controllo, ma anche per tendere una catena di traverso sul fiume e impedire la discesa delle zattere di notte. |
Stato attuale: |
Il castello è ben conservato e ad oggi sta subendo un nuovo restauro per consolidarlo e conservalo nel suo aspetto originale almeno per quanto riguarda la struttura esterna. |
Restauri e compromissioni |
Le modificazioni nel corso dei secoli hanno trasformato questa fortezza difensiva in un palazzo-castello. Il castello di Quero comunque conserva globalmente il suo impianto originale e non essendo mai stato abitato o alienato a singole famiglie non ha subito alterazioni notevoli. |
Categoria/parole chiave |
Castello / Paesaggio scenico |
Fonti: |
Edite |
Archivi: |
Biblioteca comunale di Quero |
Bibliografia: |
Bona, Breda, Pazè, Quero, dalle origini al XVIII secolo, Grafiche Antiga, Crocetta del Montello, 1990 |
Descrizione dell’opera/ |
Quero è da sempre stata una terra di confine e un passaggio obbligato nella valle del Piave e questo fin dall’antichità ha favorito il sorgere in questa zona di un sistema di difesa che ha conosciuto continui attacchi. Anticamente il castello non si trovava nell’odierna posizione. La fortezza doveva essere un grande fabbricato a forma di rocca con alcune torri una delle quali potrebbe essere oggi l’attuale campanile della chiesa arcipretale. Il forte era custodito da un capitano e presidiato da guarnigione e sostenne diversi assalti ed assedi, alcuni dei quali passarono alla storia, come quello del 1196 da parte dei soldati di Gherardo de Taccoli, vescovo di Belluno, che lo assalì e lo smantellò. Il castello venne ricostruito e nel 1336 passò ai veneziani che lo tennero fino al 1373 quando il Duca d’Austria lo assediò e lo prese. Nello stesso anno i Veneziani capitanati da Marino Soranzo lo riconquistarono, ma il castello venne quasi del tutto distrutto. A questo punto la Serenissima decise di incaricare il capitano veronese Jacopo Crivelli di costruire una nuova fortezza più resistente e ancor più robusta nella zona e così fu deciso di erigere il Castelnuovo un miglio più a nord dell’antico castello. |
Descrizione del contesto |
Il Castello è collocato in una posizione particolarmente pregevole, che ci permette di comprendere l’importanza che avevano nel passato i passaggi stretti e obbligati delle montagne, solitamente coincidenti con le valli fluviali, fino al XIX secolo vie di comunicazione e di trasporto merci importantissime. Dal castello inoltre si può vedere il lato orientale del massiccio del Grappa. |
Descrizione altre attrattive |
Da Quero si possono fare delle escursioni per esempio tra Schievenin e la Valdumela o verso il monte Tomatico. Questi sentieri sono tutti segnati dal CAI e comunque si trovano nel sito del comune di Quero. |
Commenti/note |
Castelnuovo di Quero è facilmente raggiungibile sia via auto che con il treno ed essendo in una zona di passaggio vale la pena fermarsi anche solo per ristorarsi, visitare il castello e godere il fantastico paesaggio fluviale che offre il Piave in questa stretta valle. |
Compilatore della scheda |
Francesco Visentin / Francesco Vallerani |