Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
66 | Molini di Soffranco | Longarone | |
Archeologia Industriale (AI) | (vedi scheda n. 31) |
La ruota in ferro e il molino superiore. Fonte: F. Antoniol, Archivio Studio Associato Virginia | La ruota in ferro e il molino superiore. Fonte: F. Antoniol, Archivio Studio Associato Virginia | I due edifici dal basso. Fonte: F. Antoniol, Archivio Studio Associato Virginia |
Il meccanismo dell’edificio inferiore. Fonte: F.Antoniol, Archivio Studio Associato Virginia | La pilla da orzo dell’edificio inferiore. Fonte: F.Antoniol, Archivio Studio Associato Virginia |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/ manufatto |
Molini di Soffranco |
Tipo edilizio: |
Opifici idraulici, molini da cereali |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Località Soffranco, Longarone, BL, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1750021 - Y: 5130168 |
Anno di realizzazione: |
Esistenti dal 1880 |
Progettista: |
Anonimo/Non conosciuto |
Committenza: |
Forse famiglia De Cesero Straus |
Destinazione originaria: |
Molino per cereali e molino con pilla da orzo |
Destinazione attuale: |
In disuso |
Accessibilità: |
L’edificio è situato in Comune di Longarone (BL), nei pressi dell’abitato di Soffranco, pochi metri sottostante alla S.P. 251 “della Val Cellina e Val di Zoldo”. Il luogo in cui sorge la struttura è al limite tra un zona prativa ed un bosco, il terreno è scosceso. A lato dell’edificio scorre periodicamente un rigagnolo d’acqua. |
Contatto per la visita: |
L’opificio è stato ceduto al Comune di Longarone, per contatti: |
Pianta |
Regolare, rettangolare per entrambi gli edifici. A due piani |
Tecnica Muraria |
Pietra legata a malta; presenti intonaci solo per l’ edificio superiore, non per il molino pillaorzo |
Solai |
Legno per il “pillaorzo” calcestruzzo per il molino superiore |
Coperture |
Travature lignee a falda, manto in coppi, lamiera e pietra. Presente tettoia in calcestruzzo nell’ edificio superiore. |
Pavimenti |
Solai in legno, terra battuta e cemento (nella zona rimaneggiata negli anni ’30) |
Scale |
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Arredi interni |
Per l’edificio inferiore presente sia il meccanismo ligneo movente la pilla (al piano inferiore) sia la pillaorzo stessa al piano superiore. Per l’edificio superiore presente una mola per affilare. |
Decorazioni |
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Stato attuale: |
La struttura si presenta compromessa. Urge intervento di restauro che segua e completi quelli effettuati a metà anni ’80. |
Restauri e compromissioni |
Sono stati messi in sicurezza gli accessi; non vi sono stati recenti interventi sulla struttura, (tranne che per quelli degli anni ’30 che hanno comportato l’aggiunta di una tettoia laterale in cemento. Urge una più corretta valorizzazione dell’ opificio. |
Categoria/parole chiave |
Opificio idraulico (molino da cereali, pilla da orzo) |
Fonti: |
Inedite/Edite |
Archivi: |
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Bibliografia: |
A. De Cesero, Relazione tecnico storicadel molino “pestaorzo” di Soffranco” |
Descrizione dell’opera/ |
I documenti più antichi relativi a questi stabili risalgono al 1880, ma con ogni probabilità i mulini sono stati eretti molto prima. Entrambe le strutture, il mulino vero e proprio per la farina da polenta, elemento basilare per la cucina di un tempo, situato a livello della strada provinciale, ed il “pestaorzo” hanno funzionato, a servizio della popolazione di tutto il Comune di Longarone, che dai paesi limitrofi arrivava qui a piedi, fino ai primi anni ’60 (tragedia del Vajont, 9.10.1963 ndr), quando sia il boom industriale che il progressivo abbandono della difficile agricoltura di montagna, hanno favorito nuove attività lavorative con l’utilizzo di tecnologie più avanzate e migliori condizioni di vita. I mulini funzionavano grazie all’energia generata dall’acqua che scendeva abbondante a lato delle strutture e faceva girare grandi ruote esterne agli stabili, le quali erano collegate agli ingranaggi interni che mettevano in moto il sistema. Proprietaria dei molini di Soffranco è la famiglia De Cesero Straus che ha esercitato la professione di molinari per più generazioni. Dal 1984, previa donazione, le attrezzature dell’edificio sono di proprietà del Comune di Longarone. |
Descrizione del contesto |
Numerosi scorci e paesaggi d’acqua nelle vicinanze. Cascate e ruscelli si susseguono lungo le rive del torrente Maé che scorre a fondovalle e in cui si getta la roggia che animava il molino e che ancora percorre le opere di canalizzazione. |
Descrizione altre attrattive |
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Commenti/note |
Da raccomandare la prosecuzione dei lavori di restauro |
Compilatore della scheda |
Francesco Antoniol |