Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
80 | Lanificio Pordon sul Boite | San Vito di Cadore | |
Archeologia Industriale (AI) | (vedi scheda n. 19) |
Il lanificio Pordon visto dalla sponda opposta del Torrente Boite. Fonte: F. Antoniol, Archivio Studio Associato Virginia |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Lanificio Pordon a San Vito di Cadore |
Tipo edilizio: |
Opificio idraulico, lanificio |
Localizzazione (Comune, Prov): |
San Vito di Cadore, BL, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1746168 - Y: 5150482 |
Anno di realizzazione: |
1884-1885 |
Progettista: |
Anonimo/Non conosciuto |
Committenza: |
Famiglia Pordon |
Destinazione originaria: |
Lanificio |
Destinazione attuale: |
In disuso |
Accessibilità: |
Di facile accesso da via Pelmo, al civico n. 15, presso San Vito di Cadore, nella conca che discende verso il torrente Boite dove vi confluisce il Ru di Ciauza. |
Contatto per la visita: |
Famiglia Pordon Francesco 0436 890400 |
Pianta |
Due corpi di fabbrica principali, accostati di pianta rettangolare |
Tecnica Muraria |
Muratura rustica, pietre e calce. Parte in mattoni di cotto |
Solai |
Legno |
Coperture |
Travature lignee, ricoperte in lamiera |
Colonna |
- |
Scale |
- |
Arredi interni |
Presenti tutti i macchinari, così come sono stati restaurati nel 1967 e funzionanti fino al 1985. |
Decorazioni |
- |
Stato attuale: |
Buono |
Restauri e compromissioni |
Nessuno, se si eccettua la condizione del canale di carico interrato e le opere di presa scomparse con l’alluvione. |
Categoria/parole chiave |
Opificio idraulico (lanificio) |
Fonti: |
Edite |
Archivi: |
- |
Bibliografia: |
F. Pordon, Notizie intorno alla vecchia filanda dei Fratelli Pordon de chi de la zota in P.C. Begotti, E. Majoni, Dolomites, Pieve di Cadore, 2009 |
Descrizione dell’opera/ |
Su invito di Giovanni Torres, imprenditore laniero di Vittorio Veneto, Giovanni Pordon, negli anni ’80 dell’ Ottovento impiantò sulle rive del Boite un lanificio per sfruttare l’ abbondanza delle lane della zona. Pordon avrebbe provveduto allo stabile e alle opere di derivazione, Torres alle macchine e all’ addestramento del personale. Gli utili si sarebbero divisi a metà tra i due. Il Comune concesse per l’ impresa un appezzamento di terreno in sponda sinistra del Boite lungo la strada, che ancor oggi conduce alla frazione di Resinego. In seguito alle proposte di altri derivatari, il Comune concesse il terreno dirimpettaio sulla sponda destra alla confluenza del Ru di Ciauza con il Boite. Il 2 aprile 1884 venne data la licenza provvisoria per la derivazione d’ acqua, confermata ufficialmente il 6 luglio successivo. La filanda, dopo alcune iniziali difficoltà finanziarie iniziò la sua attività nel 1885. A più riprese la produzione venne interrotta per colpa delle frequenti alluvioni (1885-87-89-90, per il solo primo periodo). Agli inizi del 900 l’ impiano venne totalmente rinnovato con impianti acquistati direttamente in Francia.Già nei primi anni ’60 la famiglia Pordon si orientò verso l’attività turistica intuendo la fine dell’ impresa industriale. Impresa che ebbe momentaneo epilogo nel 1966 quando il Boite e il Ru di Ciauza in piena devastarono la filanda, procurando ingenti danni ai delicati macchinari. Ancora oggi la ruota, di diametro di 5 metri giace sepolta in quel che era il canale di adduzione. L’esito della alluvione non fu però fatale, con l’ aiuto della popolazione, si ripulirono i locali e, in seguito Gianni Pordon ripristinò i macchinari, che alimentati ad energia elettrica lavorarono sino al 1985. |
Descrizione del contesto |
Poco a monte la segheria/molino Giovanni Battista De Vido, cfr. sito 65 |
Descrizione altre attrattive |
Meritano una visita le vicine fontane del Cadore (cfr: Domegge, Valle, Lozzo: cfr siti 148, 149 e 150) |
Commenti/note |
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Compilatore della scheda |
Francesco Antoniol |