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Sito n. Descrizione Località file PDF
102 Forre del Torrente Montina (area wilderness) Perarolo di Cadore  
Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 24)  
   
  Veduta delle Forre del Torrente Montina (area wilderness – Perarolo di Cadore) (Fonte: Archivio Fotografico Veneto Agricoltura)  

  • Dati identificativi
  • Estensione sito
  • Qualità e valori
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Forre del Torrente Montina

Tipo sito:

Quest’area ubicata nelle Alpi orientali fa parte di una riserva definita come Wilderness, ossia un sito che per la sua elevata qualità ambientale e per le sue caratteristiche di isolamento da attività antropiche è stato prescelto come zona di tutela per la fauna e la flora in condizioni di totale naturalità. Un area wilderness viene creata per preservare la natura allo stato selvaggio, non viene coltivata e non viene alterata dall’intervento dell’uomo. Le forre, che si possono osservare in alcuni tratti del fiume, sono un interessantissimo fenomeno geomorfologico, create dall’erosione dell’acqua del torrente Montina, che scorre incanalato in una gola  profonda scavata tra due ripide pareti di roccia. L’accesso alla forra è possibile solo attraverso il corso d’acqua, comunque lo splendido paesaggio offerto si può ammirare anche dalla parte più alta della forra dove il torrente scorre rapido tra piccoli salti su massi di grandi dimensioni lungo il suo corso scavato in moltissimi anni. La vegetazione non è molto diffusa all’interno della forra ma lo spettacolo offerto dall’incontro tra l’acqua e le rocce è di sicuro effetto, considerando anche il contesto più ampio dei dintorni in cui questa formazione si inserisce, dove una ricca flora e fauna completano il quadro ambientale.

Localizzazione (Comune, Prov):

Comune di Perarolo di Cadore, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1757111 - Y: 5135899 

Anno di
realizzazione/istituzione:

- Istituita nel 1994 come area wilderness;
- Istituita come parte del sito di interesse comunitario (SIC) Val Talagona - Gruppo Monte Cridola - Monte Duranno - IT 3230080 nel 2003;
- Istituita come parte della zona a protezione speciale  Dolomiti del Cadore e Comelico - IT3230089 nel 2006.

Responsabile per la gestione:

Veneto Agricoltura

Istituto di riferimento:

Regione Veneto,Veneto Agricoltura, comune di Perarolo di Cadore, provincia di Belluno

Destinazione originaria:

Prima di diventare la Foresta Demaniale Regionale Val Montina, nel passato, molte erano le attività umane, ma da molto tempo l’uomo l’ha abbandonata e la natura ha saputo ristabilire un suo equilibrio.

Destinazione attuale:

- Area Wilderness istituita nel 1994;
- L’area fa parte della zona SIC Val Talagona - Gruppo Monte Cridola - Monte Duranno -scheda IT 3230080;
- L’area fa parte della zona ZPS Dolomiti del Cadore e Comelico - IT3230089;

Accessibilità:

Si arriva uscendo dall’autostrada A27 a Ponte nelle Alpi, poi si raggiunge facilmente la forra proseguendo fino a Longarone (a poca distanza dal termine dell'autostrada da Venezia) continuando poi verso Perarolo di Cadore.

Contatto per la visita:

Libero accesso. Per informazioni e materiale informativo:
Veneto Agricoltura - Centro Forestale di Pian Cansiglio
32010 Spert D’Alpago (BL)
Tel: 0438.581757

Superficie

Le forre del torrente sono di estensione limitata e si limitano ad alcuni tratti finali del corso d’acqua, ben più ampia invece pari a 1.030 ettari la superficie di Val Montina, 12253 ettari comprendendo anche le aree SIC e ZPS limitrofe.

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Qualità delle acque

I corsi d’acqua che solcano la zona sono il torrente Valmontina, affluente del Piave, il Ru de Tia, il Ru de Bosco Nero e il Ru Bosco del Bèlo, (questi tutti affluenti del torrente Valmontina, che scendono dalle omonime valli). La qualità delle acque è buona in quest’area.

Copertura vegetale

L’aspetto più appariscente di quest’area è la sua spettacolare bellezza scenografica. Molte delle piante presenti sono “relitti glaciali” cioè piante che nei periodi preglaciali erano tipiche della sola zona artica, e che in seguito alla formazione dei ghiacci hanno spostato il loro areale in zone più meridionali, dove hanno poi continuato a vivere.  L’articolazione della zona, comporta la formazione di ambienti caratteristici e di microclimi creando numerosi endemismi (cioè piante tipiche solo di questa zona). Ciò è dovuto principalmente alla presenza di molti balzi di rupi e declivi di estrema pendenza che impediscono la formazione di veri e propri boschi  Tra gli endemismi citiamo: l’Arenaria huteri, la Campanula morettiana, il Papaver rhaeticum (il Papavero alpino) ed il Cypripedium calceolus (la Scarpetta della Madonna). Nella forra si ritrova inoltre la tipica vegetazione rupestre, pioniera e ripariale. Queste piante hanno la caratteristica di adattarsi molto bene all’umidità che lungo il corso del fiume è molto elevata, sopportano condizioni di luminosità limitata e periodi di congelamento prolungati dovuti all’adesione dell’acqua alle pareti. Per questo motivo dato le difficili condizioni, prevalgono le piante pioniere che sono le più idonee a tali ambienti. Lungo le rive si ritrovano altre specie a portamento anche più elevato come arbusti o alberi.
A causa dell’isolamento ed della limitata presenza dell’uomo, la Val Montina presenta una elevata varietà di specie animali e vegetali. Molti uccelli scelgono questa zona per la riproduzione; si possono in particolare osservare uccelli stanziali, come: l’Astore, l’Aquila reale, il Fagiano di monte, il Gallo cedrone, il Rampichino alpestre.

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Stato attuale:

Molto buono

Restauri e compromissioni
significative:

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Vulnerabilità:

Considerato il particolare assetto, non si rilevano elementi di vulnerabilità da segnalare

Categoria/parole chiave

Boschi e foreste /Area protetta e selvaggia /Ecosistemi  fluviali e ripariali /Ambiente torrentizio

Fonti:

Ministero dell’ambiente e delle tutela del territorio / Provincia di Belluno
 “Servizio Caccia e Pesca e Risorse Idriche” / Regione Veneto

Archivi:

Biblioteca Civica di Belluno, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna

Bibliografia:

- Val Montina. Un’area wilderness intrisa di storia Cortina d’Ampezzo 2008    Danilo De Martin e Roberto Tabacchi;
- Sito veneto agricoltura, www.venetoagricoltura.org
- Sito  www.cadore.com

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Le forre del torrente Montina sono una gola scavata dall’erosione dell’acqua dove il fiume scorre tra pareti rocciose molto ripide creando uno spettacolo paesaggistico di grandissimo interesse.

Descrizione del contesto
di riferimento:

La Val Montina è una valle impervia con poche vie di accesso, delimitata da uno stretto anfiteatro montuoso che solo più internamente si allarga, diventando meno aspro. In quest’area si trovano ambienti dolomitici tra i più vari e, spesso, poco antropizzati. Importante per gli aspetti ecologici, geomorfologici ed area di transizione tra i massicci dolomitici e le prealpi carsiche con aspetti paesaggistici e faunistici di grande rilievo. Nell’area si trova un nucleo alloctono di mufloni; nella vegetazione dominano le foreste di pini (nero e silvestre), abete rosso, abete bianco e larici. Si riscontra una significativa presenza di entità rare e biogeograficamente importanti. Le due dorsali che racchiudono la valle sono: ad occidente, quella che parte dal Monte Duranno (2652 m) mentre ad oriente, quella che parte da Cima dei Frati (2355m); entrambe si chiudono poi verso il Piave. I corsi d’acqua che solcano la zona sono: il più importante, il torrente Valmontina, affluente del Piave, ci sono poi il Ru de Tia, il Ru de Bosco Nero e il Ru Bosco del Bèlo, tutti affluenti del torrente Valmontina, che scendono dalle omonime valli. Nell’ area circostante ci sono  497 ettari adibiti a superficie boscata. Per quanto riguarda le formazioni forestali, partendo in alto dai ghiaioni, troviamo la mugheta (pino mugo). Appena le condizioni si fanno più favorevoli, tra il mugo, troviamo il larice. Più in basso dove le pendenze si fanno più lievi ed il terreno più ricco, troviamo specie come: l’abete rosso, il pino nero, l’abete bianco, il faggio, l’acero di monte, il maggiociondolo e molte altre. Una ricca composizione faunistica caratterizzala val Montina  tra cui spiccano i mammiferi tra cui: la Lepre comune ed alpina, lo Scoiattolo, la Marmotta, la Volpe e alcuni ungulati come il Cervo, il Capriolo e il Camoscio, la specie più rappresentata nell’area. Di recente sono stati introdotti lo Stambecco ed il Muflone. Nella zona sono state anche trovate tracce della Lince e dell’Orso.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

Perarolo di Cadore, il centro abitato più vicino al sito è un comune di 369 abitanti della provincia di Belluno, che si trova all'estremità sud-ovest della gola attraverso la quale scorre il Piave dopo la diga di Pieve di Cadore, dove il torrente Boite confluisce nel Piave ad una quota di 532 m.l.m.. Si riscontra la vicinanza con zone molto interessanti a livello paesaggistico sia d’estate che d’inverno, per escursioni o praticare sport. Si segnala la presenza della chiesa parrocchiale, la Chiesa di San Rocco, il Palazzo della Regola e il Museo del cìdolo e del legname tra le attrattive culturali. Altri centri come Pieve di Cadore offrono interessanti spunti per delle escursioni come il Palazzo della Magnifica Comunità o il lago del Centro Cadore che bagna inoltre i centri di Domegge di Cadore, Lozzo di Cadore e Lorenzago di Cadore dove è possibile percorrere interessanti percorsi naturalistici.

Commenti/note

È possibile migliorare la fruibilità dell’area per i visitatori

Compilatore della scheda

Mauro Nicoletti / Marco Abordi