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Sito n. Descrizione Località file PDF
120 La Fabbrica di Birra di Longarone Longarone  
Archeologia Industriale (AI) - Architetture Storico Artistiche (ASA) (vedi scheda n. 27)  
 
    La fabbrica di birra di Longarone: foto storiche e edificio attuale Fonte: www.sopravvissutivajont.org/foto.asp

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

La Fabbrica di Birra di Longarone

Tipo edilizio:

Fabbrica alta

Localizzazione (Comune, Prov):

Longarone, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1754357 - Y: 5130130  

Anno di realizzazione:

1895

Progettista:

Anonimo/Non conosciuto

Committenza:

Pra’ Baldi & Co. A volte indicato come Prabaldi & Co (dal 1920 al 1925 come Birra V. Prabaldi & Comp.; dal 1925 come Birra Longarone S.A.)

Destinazione originaria:

Fabbrica di Birra

Destinazione attuale:

Commerciale e residenziale

Accessibilità:

Limitata, (proprietà privata). Facilmente individuabile nel panorama longaronese, spicca a nord dell’abitato in frazione Roggia. A margine della SS.51 che nella zona prende il nome di Via Roggia. Ubicata in prossimità del civico 26.

Contatto per la visita:

L’edificio, ora frazionato e adibito a residenza privata è visitabile solo dall’ esterno

Pianta:

Tre corpi, a pianta quadrata posti ortogonalmente

Tecnica Muraria:

Muratura in pietra calcarea; per il corpo principale presenti numerosi elementi architettonici e decorativi in mattone rosso vivo.

Solai:

-

Coperture:

A due timpani

Pavimenti:

-

Scale:

-

Arredi interni:

-

Decorazioni:

-

Stato attuale:

Recuperato a funzione commerciale e residenziale

Restauri e compromissioni
significative:

Gli interni non presentano più aderenza con il manufatto originale

Categoria/parole chiave

Archeologia industriale / Fabbrica alta / Uso dell’acqua  a scopo industriale

Fonti:

Edite

Archivi:

-

Bibliografia:

A. Ricci Sernagiotto, La Fabbrica di Birra di Longarone, in Archeologia Industriale nel Veneto, Giunta Regionale del Veneto, Silvana Editoriale, 1990
A. Sacchet, Centrale Elettrica Cappellari-De Bona di Roggia, in Il Lavoro nelle Valli del Piave e del Vajont prima del 9 ottobre 1963, a cura di Elda Deon Cardin, 2008

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Costruita in fasi successive a partire dal 1895 sulla base del progetto di uno stabilimento esistente in Austria (proprietà Bonato e Pra’ Baldi, impresari con lunga esperienza di lavoro all’estero), conobbe tempi floridi negli anni precedenti la prima guerra mondiale (partecipazione alle esposizioni di Roma 1909, Torino 1911 e Parigi 1912).
Ha funzionato sino al 1927, quando la produzione entrò in crisi in seguito alla grave congiuntura economica: da allora non fu utilizzata che sporadicamente, per l’ alloggiamento delle truppe durante il secondo conflitto mondiale e come ricovero dopo la catastrofe del Vajont.
Con il Vajont (1963) andò anche perso gran parte del materiale documentario riguardante la fabbrica.
Durante la ricostruzione di Longarone (legge speciale per il Vajont) un gruppo industriale tedesco si attivò per il ripristino dell’ attività originaria, ma l’iniziativa non andò a buon fine. L’edificio dopo oltre cinquant’ anni di abbandono recentemente è stato oggetto di recupero, operazione che ha preservato l’ elegante vista esterna ma che ha compromesso l’architettura interna del manufatto.
L’ edificio principale si articola in tre corpi posti tra loro ortogonalmente e segue lo schema tipico delle fabbriche di birra del periodo. Nel 1923 venne aggiunto il corpo più interessante per l’accuratezza del disegno architettonico (è quello avanzante verso la strada), ove furono collocate le lavorazioni più importanti (miscelatura, filtrazione e cottura) organizzate verticalmente su più livelli. L’edificio è a base quadra, e presenta una copertura mossa da due ampi timpani che tagliano la linea di gronda;  le fronti sono scandite da fori di diversa fattura, evidenziati dall’ uso del mattone negli elementi di rilievo (paraste, architravi, ritti), mentre la muratura è realizzata in pietra calcarea. L’ inversione nell’ uso dei materiali (solitamente viene usato il mattone per le murature e la pietra per gli elementi di rilievo e di contorno dei fori) si spiega con la grande abbondanza di materiale lapideo presente nella zona.

Descrizione del contesto
di riferimento:

La fabbrica di birra di Longarone è situata nei pressi della frazione Roggia,  su di un’altura poco a nord del centro, a lato della statale 51 di Alemagna.
Il rifornimento d’acqua avveniva mediante opere di presa sul sovrastante rio Cappedello, che alimentava in un primo tempo anche la condotta forzata del motore idraulico.
Il rio Coppedello era sfruttato a sua volta, dal 1896 con concessione inizialmente ventennale, dall’impresa per l’illuminazione pubblica di Cappellari Agostino e De Bona Osvaldo che si era accordata per la fornitura dell’ energia a Longarone. L’acqua quindi dopo aver rifornito il lavatoio pubblico e la fabbrica di birra veniva utilizzata, (con apposita vasca di regolazione) dalla turbina dell’impianto idroelettrico posta in località Malcolm. Dopo il breve periodo di gestione da parte del Genio Civile (1918-1919), l’impresa cambia nome in Impresa Elettrica Cappellari-Bonato prima di passare, il 1° gennaio 1925 sotto l’egida della Società Cadorina di Elettricità.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

A pochi chilometri la diga del Vajont.
A fondovalle la sede della più importante sede fieristica della Provincia di Belluno, Longarone Fiere.
Palazzo Mazzolà (1747) costruito da una delle più attive famiglie veneziane attive nel commercio del legname e della produzione vetraria muranese. Unico edificio di valore storico (insieme al Campanile della frazione di Pirago) a non essere stato distrutto dall’ onda del Vajont.
I Murazzi, muraglioni costruiti alle spalle dell’ abitato nel 1700, oggi sono monumento nazionale.
I monumenti relativi all’evento catastrofico del Vajont, come la chiesa monumentale e il cimitero di Fortogna, paese nelle cui vicinanze si trova anche la conca di Cajada con una rigogliosa foresta abbondante di abeti bianchi.

Commenti/note

Le fotografie riportate in nota sono tratte dal web e puramente indicative:
www.sopravvissutivajont.org/foto.asp

Compilatore della scheda

Francesco Antoniol