Scheda n. | Descrizione | Località | Siti collegati |
85 | Via dei Mulini a Cison | Cison di Valmarino | 176 - 166 |
file .pdf | Siti Etnografici (SE) | Google maps |
Il mulino Masutti in borgo Capretta-Mugnai. Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua | Ponte canale a S.Silvestro. Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua | Salto d'acqua e presa della derivazione presso i mulini di Cencio Ciae. Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell'Acqua |
- Descrizione
- Come arrivare
- Approfondimento
- Bibliografia
Gli antichi opifici idraulici sono ben visibili percorrendo il sentiero attrezzato che costeggia la piccola derivazione della Rujea, che si trova sulla sponda sinistra del torrente Rujo. Inoltrandosi nel borgo Capretta-Mugnai, a nord del centro abitato di Cison, dove la roggia scorre in un tratto sotterraneo, si incontrano due edifici, che costituivano il mulino Masutti e l’attigua latteria. Proseguendo verso settentrione lungo il percorso, si lambisce il fabbricato dove funzionava un follo e si raggiungono i manufatti idraulici della zona di Campo Molino, in località Bosc de Fol. In questo luogo sorgono i mulini Moret e, più a monte, il mulino Fiorin, che presenta una ruota rossa in ferro sulla parete occidentale ed è affiancato da un ampio lavatoio. Dopo aver attraversato i ruderi di un altro follo, il sentiero procede verso il ponte canale di San Silvestro, sempre a ridosso della roggia. A poca distanza dall’infrastruttura, ricostruita nel 1997, sono situati i mulini di Cencio Ciae. Questo opificio, disposto su un pendio sulla destra idrografica del Rujo, sfruttava il notevole salto d’acqua della canaletta di derivazione: sostenuta da un possente muraglione, la roggia, ora sulla riva destra, si trovava ad una discreta altezza rispetto all’alveo del Rujo creando un dislivello sufficiente a far muovere ben due ruote per l’attività molitoria. Il percorso, fornito di pannelli e segnaletica, ha una sua appendice settentrionale di grande valore naturalistico verso il “Bujon del Gal”. Gli opifici, oggi abitazioni private o disabitati, erano già attivi in età medioevale e furono ristrutturati dai conti Brandolini – già noti per aver trasformato in palazzo signorile il castello di Cison - nel XVII secolo.
Dall’uscita dell’A27 Vittorio NORD si raggiunge la SP35 che collega Vittorio con Cison-Follina, lungo il percorso si possono facilmente raggiungere seguendo chiare indicazioni stradali sia i Laghi di Revine, sia il successivo abitato di Cison. Imboccare a Sx la strada che conduce in paese e trovare P, poi seguire in Sx orografica il percorso lungo il Rujo. Segnali turistici in sito.
ACCESSIBILE: si
COMUNE DI: Cison di Valmarino
LOCALITÀ: Campo Molino
COORDINATE GEOGRAFICHE: X 1743605 - Y 5095480
PROVINCIA: TV
COMPILATORE DELLA SCHEDA: Bonato
A Tovena, tra Cison e Revine, prende il via il tortuoso tracciato verso il passo San Boldo, un tempo frequentato dagli zattieri di Borgo Piave che facevano ritorno a Belluno, dopo aver condotto le imbarcazioni fino a Falzè di Piave. Il vicino sistema dei laghi di Revine (SIN 166) si articola in due bacini un tempo uniti: il Lago di Lago più ad ovest e il più ridotto Lago di Santa Maria. Il territorio intorno agli specchi d’acqua era abitato già in tempi preistorici come attesta la scoperta di un villaggio palafitticolo.
M. Cassol, D. Dal Zotto, Le vie dell’acqua. Alla scoperta di un territorio, Belluno 2007
AA.VV. , Il Rujo. Itinerari tra natura e storia, circolo culturale “Al Mazarol” e associazione “La Via dei Mulini”, Cison di Valmarino 2002 (pieghevole)
AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze 1998