L’antico mulino, ora sede di un museo e di mostre temporanee, è situato sulle rive del torrente Lierza, affluente del Soligo e sfrutta le sue acque. Il molinetto della Croda è composto da quattro parti, risultato degli ampliamenti avvenuti durante i secoli: il nucleo originario è riconoscibile nel fabbricato a due piani, con ruota, affacciato sul bacino ai piedi della cascata. Negli spazi retrostanti furono edificati l’abitazione, la stalla e il granaio: il tutto poggia su grossi massi non lavorati. Il manufatto fu probabilmente fatto costruire nel XVII secolo dai nobili Battaglia, proprietari di terreni dei territori di Refrontolo, Pieve di Soligo e Moriago. Nel 1875, dopo vari ampliamenti, il mulino fu ceduto ai Corbanese e l’attività molitoria proseguì, con diversi proprietari fino al 1953. Dopo anni di degrado è stato restaurato e ora è gestito dall’associazione omonima. Proseguendo verso nord, lungo la strada comunale che lambisce l’area del mulino, si raggiungono le colline del Mondragon e l’antico borgo di Rolle.

A Refrontolo si può arrivare dalla SP4 del Soligo dalla frazione di Solighetto, attraverso Via Francesco Fabbri - che si snoda ai piedi delle colline - si raggiunge il ponte sul Lierza e dopo aver percorso circa 300m prima di salire in paese si imbocca a SX Via Molinetto (chiare indicazioni turistiche in loco) si prosegue per comoda strada fino all’ampio P creato nei pressi del mulino.
Le grotte del Caglieron si raggiungono percorrendo la strada pedemontana che collega Vittorio Veneto con il Comune di Fregona. Attraversato il centro dell’abitato si supera la borgata di Piai salendo per Via Grotte del Caglieron in zona P e sentieri con scalette di accesso al sito.

ACCESSIBILE: si
COMUNE DI: Refrontolo
LOCALITÀ: Valle del Lierza
COORDINATE GEOGRAFICHE: X 1747450 - Y 5092128
PROVINCIA: TV

COMPILATORE DELLA SCHEDA: Bonato

Dalla parte opposta, superando Vittorio Veneto, si possono visitare le Grotte del Caglieron (171 SIN) in località Breda di Fregona. Il percorso attrezzato per i visitatori porta alla scoperta di un interessante complesso di grotte lungo il torrente Caglieron la cui morfologia fu plasmata dall’attività degli scalpellini che dal XVI secolo estrassero la cosiddetta “pietra dolza”, roccia arenaria largamente impiegata in architettura. L’intero ambiente, semi sotterraneo è attraversato dal corso d’acqua che si snoda tumultuoso tra le cavità, formando cascate e marmitte ben visibili dalle passerelle.

E. Morgan, Il molinetto della Croda racconta…memorie di Ernesto Morgan, Pieve di Soligo 1995
C. Rubini, E. Cipriani, Escursioni alto trevigiano, Verona 2003
E. Dall’Anese, Il molinetto della Croda nella civiltà rurale dell’alta marca trevigiana, Pieve di Soligo 2005