Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
26 | Villa Avogadro degli Azzoni | Santa Giustina | |
Architetture Storico Artistiche (ASA) | (vedi scheda n. 67) |
Planimetria – scala 1:500. Fonte: A. Alpago-Novello, op. cit., pag. 371 | ||
Veduta della Villa con la cappella e i rustici. Foto A. Guadagnin | La Villa ripresa lungo la strada adiacente alla cappella. Foto A. Guadagnin |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Villa Avogadro degli Azzoni (in Ville Venete: La Provincia di Belluno l’edificio è denominato Villa Crico, Avogadro degli Azzoni) |
Tipo edilizio: |
Villa unifamiliare |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Santa Giustina – Frazione Salmenega, Località Bivai – Via Bivai I, BL, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1732540 - Y: 5106384 |
Anno di realizzazione: |
XVII sec. |
Progettista: |
Non conosciuto |
Committenza: |
Privata, la Famiglia Crico |
Destinazione originaria: |
Villa unifamiliare |
Destinazione attuale: |
Villa unifamiliare; parte della struttura è utilizzata come area convegni ed è organizzata in tre appartamenti |
Accessibilità: |
Dalla Statale SS 50 che conduce da Busche verso Belluno, poco dopo un distributore in località Piovena, sulla sinistra vi è l’indicazione per Salmenega. Si procede fino ad arrivare su una piccola piazzetta; si prende la stradina che porta sulla zona più collinare, verso Bivai. Ad un certo punto la villa si distinguerà molto bene; si continua lungo la strada intrapresa e si giunge fino alla cappella (dove si può parcheggiare l’auto) |
Contatto per la visita: |
È già visibile dalla strada; per gli esterni non è necessario. |
Pianta |
All’edificio originario (XVII sec) è stato addossato un corpo più basso a sud, che rompe la simmetria dell’impianto seicentesco. Chiude il giardino ad est un piccolo rustico, che delimita il margine di proprietà della villa rispetto alla strada e che si collega al corpo principale tramite un portale ad arco, che costituisce uno degli ingressi alla villa. La cappella è situata frontalmente. |
Tecnica Muraria |
Pietra Muratura in pietrame legata con malta di calce e intonacata |
Solai |
Orditura lignea |
Coperture |
A due falde, con manto di copertura in laterizio |
Pavimenti |
Nell’area adibita a convegni la pavimentazione è realizzata in legno; nella parte recentemente restaurata, organizzata in appartamenti il materiale è ceramico. |
Scale |
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Arredi interni |
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Decorazioni |
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Stato attuale: |
Buono |
Restauri e compromissioni |
Nel XIX sec la villa subì trasformazioni e ampliamenti (come la si vede oggi) |
Categoria/parole chiave |
Architetture in prossimità dei corsi d’acqua / Paesaggi scenici (paesaggi rurali) |
Fonti: |
Edite |
Archivi: |
Archivio di Stato di Belluno |
Bibliografia: |
A. Alpago-Novello, Ville della Provincia di Belluno, Veneto I, Rusconi Editore, Milano1982, pp. 371-372 |
Descrizione dell’opera/ |
Il complesso della villa assieme al rustico (ora casa del custode) che la fronteggia e alla cappella di famiglia è stato costruito nel XVII sec.; il suo orientamento predilige la visuale verso l’alveo del fiume Piave e la massima esposizione solare. |
Descrizione del contesto |
Bivai è una località che sorge su un contesto collinare, prossima all’ansa del Torrente Salmenega, affluente del Piave. La villa sorge in una posizione dominante e gode di una vista davvero privilegiata, l’alveo del fiume e di sfondo la cittadina di Lentiai. Tuttintorno i terreni che la circondano sono lavorati a campo o lasciati a prato. |
Descrizione altre attrattive |
no a Salmenega lungo la strada che conduce a Bivai, non molto visibile dalla strada, sorge Villa Zugni, orientata con la vista verso il fiume (come Villa Avogadro, ma più a valle), databile verso la fine del XIX sec. |
Commenti/note |
La villa fu eretta sulle rovine di un antico castello formato da tre torri collocate a triangolo e unite con una grossa muraglia di merli. Entro la prima cinta di mura si trovavano due vie munite di forti ripari che a destra ed a sinistra conducevano alla sommità della collina ove sorgeva il mastio del castello. Per questo la torre veniva chiamata il bivio da cui venne poi il nome di Bivai (www.bivai.it) |
Compilatore della scheda |
Arianna Guadagnin |