Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
45 | Castellavazzo | Castellavazzo | |
Architetture Storico Artistiche (ASA) - Siti Etnografici (SE) | (vedi scheda n. 26) |
Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) | Edificio del centro storico (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) | |
La fontana a pianta ottagonale (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) | Via dei fiori (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Contesto
- Arch. peculiari
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Castellavazzo |
Tipo edilizio: |
Complesso di strutture architettoniche |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Castellavazzo, BL, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1754839 - Y: 5131009 |
Anno di realizzazione: |
L’area su cui sorge il centro storico di Castellavazzo era abitata già in epoca romana: in particolare sullo sperone roccioso dove si trova la chiesa parrocchiale era situata l’importante complesso difensivo del Castrum Laebactium. Il paese assunse l’attuale fisionomia a partire dal medioevo, quando le strutture militari furono spostate più a nord, presso il fortilizio della Gardona. |
Progettista: |
- |
Committenza: |
Pubblica e privata |
Destinazione originaria: |
Prima avamposto di guardia fortificato sulla via di collegamento fra il Cadore e il bellunese, poi importante centro di estrazione e lavorazione della pietra (a partire dal XVII secolo). |
Destinazione attuale: |
Zona residenziale |
Accessibilità: |
libero accesso |
Contatto per la visita: |
Per l’accesso alla chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta si consiglia di rivolgersi al parroco, mentre il museo della Pietra e degli Scalpellini è aperto in giorni e orari prestabiliti (tutte le domeniche dalle 14 alle 18). |
Pianta |
Gli edifici del paese presentano una pianta a struttura tradizionale, con scale d’ingresso nel nucleo più antico. |
Tecnica Muraria |
Numerose case, in particolare un gruppo di edifici in stato di abbandono a ridosso del centro del paese, hanno murature con pietre a vista. |
Solai |
Sono riconoscibili i solai in legno di alcune abitazioni abbandonate, per gli altri edifici l’accesso è riservato ad esclusivo uso privato. |
Coperture |
La maggior parte delle case possiede una copertura moderna con tegole in laterizio. |
Pavimenti |
Accesso a esclusivo uso privato – residenziale |
Scale |
- |
Arredi interni |
- |
Decorazioni |
- |
CONTESTO AREALE DI RIFERIMENTO |
|
Relazione degli edifici |
Castellavazzo si trova in posizione sopraelevata, a quasi 500 metri di quota, al di sopra di un colle roccioso che domina la stretta gola in fondo alla quale scorre il Piave. Oltre questa strozzatura l’alveo fluviale si allarga notevolmente e immediatamente a valle del paese sorgeva la zona portuale di Codissago. |
ARCHITETTURE PECULIARI PER LA LORO RELAZIONE FUNZIONALE CON L’ACQUA |
|
Caratteristiche edilizie |
La posizione geografica del centro abitato, che domina la valle del Piave, spiega la funzione difensiva che ha avuto nei secoli la rocca di Castellavazzo. Ai piedi del paese ferveva l’attività degli zattieri: tra Codissago e Roggia esistevano delle grandi infrastrutture per la raccolta e lo smistamento del legname, che facevano capo agli impianti di segagione della famiglia Malcolm. Il complesso delle segherie, già compromesso con il declino del commercio del legname, venne distrutto durante il disastro del Vajont e ora sono visibili le tracce degli sbarramenti (le roste) presso il ponte che congiunge Castellavazzo a Codissago, in località La Punta. |
Stato attuale: |
Il centro storico si trova complessivamente in buono stato di conservazione e si presenta come un borgo dall’aspetto gradevole e curato. |
Restauri e compromissioni |
Diversi edifici sono stati recentemente restaurati e si è provveduto al rifacimento della pavimentazione di via dei fiori, un suggestivo vicolo pedonale che si snoda fra le abitazioni storiche ai piedi della chiesa parrocchiale. All’interno del paese tuttavia si notano dei fabbricati in stato di degrado, in particolare alcuni edifici lungo la strada principale che conduce nel centro storico (zona dell’ex albergo “al Gallo”) e un gruppo di case disposte su un crinale, all’inizio dell’isola pedonale. Attualmente sono in corso dei lavori di sistemazione che interessano la piazza centrale e la scalinata della fontana. |
Categoria/parole chiave |
Complesso difensivo / Estrazione della pietra, scalpellini /Via degli zattieri |
Fonti: |
Edite |
Archivi: |
Biblioteca civica di Belluno |
Bibliografia: |
AA.VV., I manufatti e le aggregazioni rurali nella Comunità Montana Cadore-Longaronese-Zoldano, Comunità Montana Cadore Longaronese Zoldano, Belluno, 1984; |
Descrizione dell’opera/ |
Castellavazzo era abitata già durante il periodo romano, infatti deve il suo nome alla struttura difensiva del Castrum Laebactium, che si trovava lungo il tracciato stradale che portava in Cadore e nel Norico, probabilmente una diramazione della via Claudia Augusta. Il paese assunse la struttura urbanistica odierna in età medievale, con lo spostamento a nord della postazione di controllo verso il territorio cadorino e la costruzione del forte della Gardona (Fortilitium Gardonae) di fronte a Termine. Il posizionamento di Castellavazzo al di sopra della strettoia sul Piave spiega il ruolo di presidio militare che ha avuto nei secoli il paese. Di particolare importanza fu la cruenta battaglia che si svolse nel 1511 tra gli austriaci e i veneziani, che si risolse a favore di questi ultimi, i quali riuscirono ad arginare l’avanzata dell’esercito nemico presso Gardona. |
Descrizione del contesto |
Castellavazzo si trova sul versante occidentale del Canale del Piave, in destra idrografica, in corrispondenza di una strozzatura dove l’alveo fluviale si restringe notevolmente. Il paese si trova al confine tra due tratti della valle del Piave con caratteristiche morfologiche diverse: più incassato ed impervio quello tra Castellavazzo e Perarolo, decisamente più ampio quello che si estende verso Longarone e Ponte nelle Alpi. |
Descrizione altre attrattive |
Presso l’ex sede delle scuole medie è stato allestito il museo della Pietra e degli Scalpellini. Nell’esposizione si trovano oggetti raccolti dall’ “Associazione Pietra e Scalpellini” e materiale fornito in seguito dal museo etnografico della Provincia di Belluno e dal parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. All’interno del museo sono raccolti gli attrezzi per estrarre e rimuovere i blocchi e gli strumenti per la lavorazione, affiancati da fotografie e documenti storici. Nelle sale tematiche sono disposti oggetti in pietra di uso comune ed elementi edilizi di vario genere come architravi, mensole e gradini. |
Commenti/note |
A ridosso del paese, vicino alla vecchia stazione ferroviaria, si alza la grande struttura del cementificio di Castellavazzo, in stato di evidente abbandono. |
Compilatore della scheda |
Lucio Bonato / Francesco Vallerani |