Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
50 | Perarolo di Cadore | Perarolo di Cadore | |
Architetture Storico Artistiche (ASA) | (vedi scheda n. 24) |
Veduta del centro storico di Perarolo di Cadore (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) | ||
Casa della Regola (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) | Il giardino di palazzo Lazzaris Costantini con l’edificio che ospita il museo del Cidolo e del legname (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) | |
Casa Zangrando (a sinistra) e Casa Del Favero a Carsiè (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) | Confluenza tra il Boite (a sinistra) e il Piave, nel luogo in cui sorgeva la zona portuale di Perarolo. Sullo sfondo a destra si riconosce la chiesa di San Rocco (Foto: Archivio Fotografico Centro Civiltà dell’Acqua) |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Contesto
- Arch. peculiari
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Centro storico di Perarolo di Cadore |
Tipo edilizio: |
Complesso di strutture architettoniche |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Perarolo di Cadore, BL, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1757963 - Y: 5143732 |
Anno di realizzazione: |
Il paese di Perarolo, situato alla confluenza tra il Piave e il Boite, iniziò a svilupparsi a partire dal XIII secolo, con la nascita delle prime infrastrutture legate alla fluitazione e al trasporto del legname. |
Progettista: |
- |
Committenza: |
Pubblica e privata |
Destinazione originaria: |
Importante porto fluviale e fondamentale snodo commerciale lungo la via degli zattieri |
Destinazione attuale: |
Zona residenziale |
Accessibilità: |
libero accesso |
Contatto per la visita: |
Il museo del Cidolo è aperto in giorni e orari definiti (tutti i giorni dalle 16 alle 19), per visitare la chiesa di S.Nicolò si consiglia di rivolgersi al parroco |
Pianta |
Gli edifici del centro del paese presentano una pianta a struttura tradizionale. |
Tecnica Muraria |
Le murature degli edifici sono per lo più intonacate e spesso possiedono delle parti lignee. L’edificio che si trova all’interno del parco di palazzo Lazzaris-Costantini si distingue per le pregevoli decorazioni murarie. Interessanti sono anche la chiesa di S.Nicolò e l’attiguo campanile, in cui, tra i materiali impiegati, predomina il legno. |
Solai |
L’accesso è riservato ad esclusivo uso privato. |
Coperture |
Le case sono caratterizzate da coperture metalliche o con tegole in laterizio. |
Pavimenti |
Accesso a esclusivo uso privato – residenziale |
Scale |
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Arredi interni |
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Decorazioni |
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CONTESTO AREALE DI RIFERIMENTO |
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Relazione degli edifici |
Perarolo si trova sulla destra idrografica del Piave, a 532 metri di altitudine, alla confluenza dell’asta fluviale plavense con il Boite. La storia del paese è sempre stata legata a doppio filo con la fluitazione e le attività di commercio e lavorazione del legname. Il centro abitato era infatti sede di un grande porto fluviale, nel quale confluivano i tronchi provenienti dal Cadore (raccolti dal vicino cidolo in località Sacco) e dalla valle del Boite, che poi venivano smistati e lavorati in loco. |
ARCHITETTURE PECULIARI PER LA LORO RELAZIONE FUNZIONALE CON L’ACQUA |
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Caratteristiche edilizie |
Sulle rive del Piave, di fronte al centro del paese, sorgeva l’area portuale di Perarolo, dove veniva raccolto il legname per poi essere caricato sulle zattere alla volta di Codissago e Belluno. Fino alla prima metà del 1800 il centro storico era attraversato da una roggia che lambiva la chiesa di S.Nicolò e alimentava un mulino. Allo stato attuale delle vecchie infrastrutture non rimane traccia e sulla sponda destra del Piave si allunga una possente arginatura che separa nettamente l’abitato dall’alveo del fiume. |
Stato attuale: |
Il centro del paese appare complessivamente in buono stato di conservazione, anche se alcuni edifici si trovano in stato di abbandono. |
Restauri e compromissioni |
Diversi edifici sono stati interessati da interventi di restauro in tempi recenti, in particolare si segnalano in questo senso la Casa della Regola (eretta nel XVI secolo), che ospita la biblioteca e gli uffici postali, e il notevole complesso di palazzo Lazzaris-Costantini. |
Categoria/parole chiave |
Fluitazione e commercio del legname /zattieri / cidolo /porto fluviale |
Fonti: |
Edite |
Archivi: |
Biblioteca civica di Belluno |
Bibliografia: |
AA.VV., I manufatti e le aggregazioni rurali nella Comunità Montana Cadore-Longaronese-Zoldano, Comunità Montana Cadore Longaronese Zoldano, Belluno, 1984; |
Descrizione dell’opera/ |
Il nome del paese, secondo lo storico Fiorello Zangrando, richiamerebbe le peculiarità morfologiche della zona, essendo infatti abitudine antica dei cadorini chiamare “perarolo” un terreno incolto ricoperto di sassi dove si accatastava il legname. Durante il periodo della massima espansione romana il territorio di Perarolo era attraversato da un’importante arteria stradale, una variante della via Claudia Augusta, che risaliva il Canale del Piave per giungere in Cadore: tale ipotesi è suffragata dalla presenza di tracce di un selciato visibile fino alla metà del XX secolo. |
Descrizione del contesto |
Perarolo sorge alla confluenza tra il Boite e il Piave, all’estremità settentrionale della via degli zattieri. Il paese, sovrastato dal monte Zucco, è situato in una profonda gola, in un’area storicamente soggetta a frane ed alluvioni, che nei secoli hanno spesso danneggiato le abitazioni e le infrastrutture dell’abitato. |
Descrizione altre attrattive |
Imboccando la strada Cavallera, l’impervia direttrice stradale che permetteva di raggiungere Tai prima della costruzione del Ponte Cadore, dopo poche centinaia di metri si incontra la chiesa di S.Rocco. L’edificio, attualmente piuttosto degradato, conserva all’interno una pala del XVI secolo attribuita a Francesco Vecellio, fratello di Tiziano. |
Commenti/note |
Nella storia di Perarolo grande rilevanza hanno avuto le vie di comunicazione, quando il paese era al centro dei traffici che avvenivano tra il Cadore e il bellunese. Fino ai primi anni del 1800 la strada principale superava il Boite presso Carsiè, dove esisteva il ponte coperto di S.Rocco, e proseguiva verso Valle di Cadore. Durante il XIX secolo questo tracciato venne sostituito dalla Cavallera, che raggiungeva Tai di Cadore attraverso una serie di tornanti. L’apertura del Ponte Cadore nel 1985 estromise dopo secoli Perarolo dall’arteria stradale principale. |
Compilatore della scheda |
Lucio Bonato / Francesco Vallerani |