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Sito n. Descrizione Località file PDF
106 Forre del Torrente Ardo Belluno  
Siti Interesse Naturalistico (SIN) (vedi scheda n. 55)  
   
  Veduta delle forre del Torrente Ardo (Belluno). Foto: www.magicoveneto.it  

  • Dati identificativi
  • Estensione sito
  • Qualità e valori
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome del sito/manufatto

Forre del Torrente Ardo a Belluno

Tipo sito:

L’area è caratterizzata e scolpita dall’alveo del torrente Ardo che per alcuni tratti è incavato nella roccia, in ripide forre che dimostrano il ruolo e la capacità erosiva di questo torrente nella morfologia dell’area. Oltre agli aspetti geomorfologici che rendono molto interessante il sito, bisogna sottolineare la presenza di un biotopo, che è un luogo con date caratteristiche fisiche in cui si instaura un ecosistema dalle elevate qualità ambientali. Il biotopo comprende il tratto medio della valle dell’Ardo un torrente affluente del Piave, che raccoglie le acque del versante meridionale della Schiara.

Localizzazione (Comune, Prov):

Comune di Belluno, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1746890 - Y: 5119481 

Anno di
realizzazione/istituzione:

- Area di antica formazione geomorfologica
- Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è stato istituito con Decreto Ministeriale del 20 aprile 1990

Responsabile per la gestione:

Provincia di Belluno

Istituto di riferimento:

Comune di Belluno

Destinazione originaria:

Area di pertinenza fluviale del Demanio Idrico

Destinazione attuale:

- Vincolo paesaggistico per la presenza del bosco, per il  percorso del Torrente e per la presenza del Parco Nazionale, come previsto dall’art. 142 del Decreto Legislativo 41/2004
- Geosito di importanza regionale delle forre del torrente Ardo

Accessibilità:

Per arrivare bisogna seguire le indicazioni per Belluno. L’area in esame è facilmente raggiungibile appena fuori dal capoluogo. L'area è raggiungibile da diversi accessi principali quali: Cavarzano, Soracroda, Bolzano Bellunese e l'attigua località Le Valli. Le forre dell'Ardo possono essere raggiunte con grande facilità anche con mezzi motorizzati mentre più difficoltoso, e talora pericoloso, è il muoversi al loro interno.

Contatto per la visita:

Libero accesso.

Superficie

97 ettari

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Qualità delle acque

Il torrente Ardo nasce ai piedi del M. Schiara, nel cuore del Parco Nazionale, e confluisce nel Piave a Belluno. Lungo il suo corso sono presenti spettacolari forre, molto interessanti sotto il profilo naturalistico. Le acque del torrente Ardo sono tumultuose, c’e una buona qualità delle acque, l’area è di interesse alieutico, sia come zona di riposo biologico che di accrescimento.

Valori ambientali e paesaggistici

Il contesto in cui si inserisce la valle è di un interessantissimo valore paesaggistico, infatti l’Ardo nasce nel cuore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e giunge fino al Piave di cui è affluente nella città di Belluno. La valle è incisa nella sequenza stratigrafica che va dalla Dolomia principale e Formazione di Soverzene, fino alle più recenti formazioni del Flysch e della Molassa nel tratto basso, dove maggiore è stata l’erosione torrentizia. Sono frequenti i depositi glaciali lasciati da un ramo laterale del ghiacciaio del Piave.
Vegetazione pioniera di ambienti ad alta pendenza. Si caratterizzano piante amanti dell’umidità (igrofile) come le briofite o i licheni. La scarsità di luce è un altro fattore che frena molto la successione di piante complesse in queste zone. Si trovano comunque esemplari interessanti adattati alla vita su queste rupi. Sono dominanti i rari consorzi d’Acero di Monte (Acer pseudoplatanus), Tiglio nostrano (Tilia platyphyllos) e Frassino maggiore (Fraxinus excelsior), nei quali si rinvengono anche Tasso comune (Taxus baccata), Acero riccio (Acer platanoides), Olmo montano (Ulmus glabra) e allo stato arbustivo la Fusaria maggiore (Euonymus latifolius).
Per gli anfibi, nel tratto a monte è interessante la presenza della Salamandra alpina (Salamandra atra). Tra gli uccelli nidificano l’Allocco (Strix aluco), il Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) e la Ballerina gialla (Motacilla cinerea).

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Stato attuale:

Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Nessuna

Vulnerabilità:

Regimazione delle acque, cambi colturali, urbanizzazione e infrastrutturazione graduale

Categoria/parole chiave

Zone umide / Ambienti ripariali / Forre / Ecosistema acquatico / Paesaggi scenici

Fonti:

Provincia di Belluno  “Servizio Caccia e Pesca e Risorse Idriche” / Regione Veneto

Archivi:

Biblioteca Civica di Belluno, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna, biblioteca civica di Santa Giustina

Bibliografia:

AA.VV., Luoghi del Parco, tra storia, natura e cultura, Ente Parco, 2001
Piano di gestione dolomiti Bellunesi
www.arpa.veneto.it
www.corpoforestale.it
www.dolomitipark.it
www.provincia.belluno.it

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Le forre del torrente Ardo sono ambienti altamente spettacolari, aree suggestive e complesse, che aggiungono all'intrinseco valore geomorfologico, geologico (tra le rocce citiamo: Dolomia Principale, Calcare, Scaglia rossa e molte altre) anche pregi floristici e vegetazionali storicamente consolidati. Lungo il torrente si possono osservare uccelli legati ai corsi d'acqua di montagna quali il merlo acquaiolo e la ballerina gialla. Nelle forre nidifica l'allocco mentre nella parte alta del torrente una delle specie di maggior interesse è la salamandra alpina.

Descrizione del contesto
di riferimento:

L’Ardo è uno dei più grandi tributari di destra Piave, scende dalle pendici del monte Schiara. Il suo corso, di circa 12 chilometri, si snoda interamente all’interno del comune di Belluno.
Subito a valle della località Ponte Mariano riceve sulla sinistra le acque del Rui Fret, che scorre alle pendici del versante settentrionale del monte Serva. A circa metà del suo cammino, a monte di Gioz, riceve le acque del torrente Medon, suo principale tributario (affluente di destra lungo 5 chilometri che scorre tra la Pala Alta e il monte Terne). La valle, originata dalla confluenza di un reticolo ben strutturato di vallette e impluvi che scolpiscono il versante meridionale del gruppo della Schiara, si spinge, spesso imprigionata in forre umide e scure, fino alle porte di Belluno. Gli ambienti di forra, si denotano per la presenza di un interessante tessuto insediativo rurale, talora con i connotati dell'abbandono e di innumerevoli tracce legate ad attività umane passate e recenti. Fra le gole rocciose più rilevanti si ricordano quella di Corontola, presso Bolzano Bellunese, quella del "Pont de la Mortis", osservabile comodamente dal ponte omonimo, e quella pensile, oggi non più percorso dall'acqua, del "Bus del Buson", raggiungibile a piedi da Case Bortot.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

La valle, un tempo intensamente antropizzata, conserva frequenti testimonianze delle tradizioni del passato che permangono nelle infrastrutture realizzate come terrazzamenti, rustici, opifici, il reticolo di sentieri o le tracce di coltivi.
Belluno il capoluogo della provincia con 36.546 abitanti, è il maggiore centro abitato della Valbelluna. La parte antica della città di Belluno sorge su uno sperone di roccia in prossimità della confluenza del torrente Ardo con il fiume Piave. A nord si staglia verso il cielo l'imponente gruppo dolomitico della Schiara (2565 s.l.m) con la caratteristica Gusela del Vescovà, il monte Serva (2133 s.l.m) con la sua mole e il monte Talvena, mentre a sud le prealpi separano il Bellunese dalla pianura veneta. Sempre a sud, nella zona del Castionese, si erge il Nevegal, sul quale sono situati impianti di risalita e piste da sci.  Nella città sono presenti numerose attrattive dal punto di vista architettonico e, nei dintorni, il paesaggio è adatto a molteplici attività ricreative. Tra le zone di attrattiva turistica ricordiamo il canyon "fossile" del Bus del Buson, profondamente intagliato nei calcari selciferi del Biancone, che è una forra strettissima, probabilmente incisa da un torrente subglaciale e poi "abbandonata" dal torrente Ardo al ritiro dei ghiacciai;  In località Pont de la Mortis, il torrente descrive un'ampia ansa e scorre in una angusta forra, profondamente intagliata nei calcari marnosi della Scaglia rossa.

Commenti/note

È possibile migliorare la fruibilità dell’area per i visitatori

Compilatore della scheda

Mauro Nicoletti / Marco Abordi / Michele Cassol