Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
179 | Chiesa di San Giorgio | San Polo di Piave | |
Architetture Storico Artistiche (ASA) | (vedi scheda n. 97) |
Chiesa di San Giorgio prima dei restauri. Foto: http://chiesadisangiorgio.peruzzetto.org/ altre-immagini.html |
Sarcofago romano-altare. Foto: http://chiesadisangiorgio.peruzzetto.org /altre-immagini.html |
Affresco dell’ultima cena. Foto: Archivio Fotografico del Centro Civiltà dell’Acqua |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Chiesa di San Giorgio |
Tipo edilizio: |
Edificio religioso |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Località San Giorgio, comune di San Polo di Piave, TV, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1765306 - Y: 5075084 |
Anno di realizzazione: |
La chiesa in origine doveva presentarsi come un piccolo oratorio di forma quasi quadrata e varie analisi storiografiche tendono a collocare la sua edificazione nell’VIII secolo circa. La sua forma odierna invece la raggiunse attraverso vari ampliamenti che ne modificarono l’impianto nella seconda metà XVII secolo. Gli affreschi più antichi e più suggestivi sono databili alla seconda metà del XV secolo. |
Progettista: |
Anonimo |
Committenza: |
Ecclesiastica |
Destinazione originaria: |
Chiesa che anticamente era la parrocchiale della Pieve di San Polo di Piave |
Destinazione attuale: |
Luogo di culto |
Accessibilità: |
Dal centro di San Polo di Piave si prende la SP 34 in direzione Ormelle. Percorsi due chilometri, si deve girare a destra per via Romana, dove è presente un cartello che segnala il sito, e dopo cinquecento metri si incontra la chiesa nella via omonima. Dal centro di Ormelle si prende sempre la strada SP 34 si percorre un chilometro e si svolta a sinistra per via Romana. |
Contatto per la visita: |
Libera. Per le visite guidate consultare il sito http://chiesadisangiorgio.peruzzetto.org/altre-immagini.html |
Pianta |
La chiesa ha raggiunto l’attuale configurazione nel XVII secolo circa e si presenta a navata unica con altare e abside. Il campanile ha uno dei quattro lati compreso nella facciata principale che è rivolta ad occidente, mentre l’abside è ad oriente, a meridione c’è la sacrestia. |
Tecnica Muraria |
Il mattone a vista caratterizza la struttura esterna della chiesa, mentre il campanile recentemente restaurato è intonacato. |
Solai |
I solai conservano le travature in legno, anche se non originali, perché il tetto della chiesa crollò durante la prima guerra mondiale. |
Coperture/decorazione terminale |
Tutta la copertura come i solai sono stati compromessi dalle contingenze della Grande Guerra. Oggi il tetto è coperto da tegole e sono state predisposte grondaie in rame e relativi pluviali di scarico delle acque meteoriche. |
Pavimenti |
Il pavimento è in pietra e nella zona dell’altare e dell’abside è leggermente sopraelevato. |
Scale |
L’edificio si sviluppa su di un unico piano |
Arredi interni |
Se la chiesa già nel suo esterno denota una certa complessità e pregio costruttivo, l’interno è sicuramente stupefacente. Le pareti sono affrescate come anche la zona dell’altare. Nell’abside c’è un quadro votivo più tardo rispetto alle altre pitture dedicato a San Giorgio. Gli affreschi di autore ignoto (Dario da Pordenone? 1420-1498), sono datati perché nell’iscrizione è ben visibile la data del 1466. Tra tutti le pitture parietali spicca l’ultima cena sul lato sinistro della navata, dove i discepoli e Gesù sono radunati di fronte ad una tavola sorretta da trepiedi imbandita con succulente pietanze locali come i gamberi di fiume, pesci d’acqua dolce (trote?) e bevono vino rosso il tutto per rendere l’episodio evangelico più vicino alla realtà dei fedeli che potevano ammirarla al tempo e che possono tuttora identificarsi e farsi un’idea sull’alimentazione dei tempi passati. |
Decorazioni / Iscrizioni |
La chiesa al suo esterno non è lastricata in pietra ma è sobria con i suoi mattoni a vista. L’altare invece è un bellissimo sarcofago di epoca romana in pietra dura che prima serviva da sostegno all’angolo delle mura ovest e sud e che durante gli ampliamenti del XVI secolo venne scavato e spostato non solo di posizione ma anche di funzione. |
Stato attuale: |
Ben conservata |
Restauri e compromissioni |
Ad oggi si stanno compiendo opere di consolidamento e di restauro. Il campanile è totalmente restaurato mentre il muro a sud è impalcato e sta subendo i necessari lavori di stabilizzazione. Gli interni e gli affreschi sono invece in buono stato e denotano recenti restauri. |
Categoria/parole chiave |
Architettura lungo corsi d’acqua / Centuriazione romana |
Fonti: |
Edite |
Archivi: |
Biblioteca comunale di Nervesa |
Bibliografia: |
AA. VV., La chiesa di San Giorgio in San Polo di Piave e i suoi affreschi, Tipografia Editrice Trevigiana, Treviso 1984 |
Descrizione dell’opera/ |
Per capire l’evoluzione di questa piccola ma incredibile chiesetta della campagna trevigiana sembra opportuno ripercorre le fasi di edificazione e comprendere come questo sito abbia rivestito lungo i secoli un ruolo importante di culto per la zona in questione. Già l’intitolazione della chiesa a San Giorgio, uno dei santi protettori dei Longobardi e da questi tenuto in grande conto e onore ne indica l’antica fondazione poiché molte chiese intitolate al Santo sono frutto di dediche Longobarde. |
Descrizione del contesto |
La chiesa di San Giorgio è stata oggetto di molti studi e di ricerche archeologiche che hanno riguardato l’intera zona. Dalle scoperte effettuate si è ipotizzata la presenza di due acquedotti probabilmente di origine romana e molto studiosi hanno cercato di tracciare un reticolato della zona per chiarire le antiche origini dell’insediamento romano in questo territorio. |
Descrizione altre attrattive |
Vicino alla chiesa di San Giorgio nella frazione di Tempio a Ormelle vi è una chiesa del XII-XIII secolo, dove la presenza di alcuni stemmi dei Cavalieri Templari, oltre che il nome tradizionale del luogo hanno alimentato l’ipotesi che questa chiesa fosse appartenuta all’ordine. Quando vennero soppressi i Templari la chiesa passò all’ordine dei Cavalieri Gerosolimitani che ivi si installarono e gestirono questo sito al quale era affiancato un convento e un ospedale. La chiesa di stile romanico, alla quale nel lato meridionale e occidentale è addossata una loggia, è affiancata in facciata da un alto campanile ornato con finestre a bifora. Alle pareti della chiesa sotto la loggia ci sono tracce di affreschi difficilmente leggibili. |
Commenti/note |
La zona in questione è rinomata per il “Raboso del Piave” e per la sua produzione vinicola |
Compilatore della scheda |
Francesco Visentin / Francesco Vallerani |