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Sito n. Descrizione Località file PDF
76 Fonte di Santa Susanna Pedavena  
Architetture Storico Artistiche (ASA) - Siti Etnografici (SE) (vedi scheda n. 76)  
 
La chiesetta di Santi Tiburzio e Santa Susanna. Fonte: www.magicoveneto.it   La fonte di Santa Susanna. Fonte: www.magicoveneto.it

  • Dati identificativi
  • Struttura edilizia
  • Architettura interna
  • Stato di conservazione
  • Riferimenti
  • Descrizione

Nome dell’opera/manufatto

Fonte di Santa Susanna

Tipo edilizio:

Edificio religioso

Localizzazione (Comune, Prov):

Pedavena, BL, Italia

Coordinate GIS:

Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1720473 - Y: 5101873

Anno di realizzazione:

Primi documenti del XVI secolo

Progettista:

Anonimo

Committenza:

Ecclesiastica

Destinazione originaria:

Possibile postazione di vedetta in origine, poi edificio religioso

Destinazione attuale:

Luogo di culto

Accessibilità:

Posto a quota 929 s.l.m. sul Monte Avena, sopra l’abitato di Facen, raggiungibile attraverso un ripido sentiero.

Contatto per la visita:

Libero accesso

 

La chiesetta risale al XVI secolo, secondo tradizione eretta da un eremita.
La devozione ai santi Tiburzio e Susanna, martiri romani accumulabili solamente per la data del festeggiamento, risulta attestata fin dal V secolo. Su di essa la fantasia popolare ha ricamato leggende che vedono i santi riparare nelle terre feltrine per sfuggire alle persecuzioni contro i Cristiani. Durante la fuga chiesero indicazioni a dei contadini intenti a seminare il grano che divenne immediatamente maturo per la mietitura. Ai soldati inseguitori, poco dopo, chiedendo indicazioni agli stessi contadini sui fuggiaschi, venne risposto che erano passati al tempo della semina. Così i soldati tornarono sui loro passi e i due santi poterono rifugiarsi nelle terre feltrine.
Poco sotto la chiesa è presente un capitello della Madonna, al quale salivano le donne che desideravano concepire un figlio.
Un'usanza praticata fino a pochi anni fa consisteva nell'accendere fuochi votivi l'11 agosto.

Tecnica Muraria

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Solai

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Coperture

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Una leggenda locale narra che l’edificio è stato costruito da un eremita e che il diavolo, per eliminarlo, gli abbia scagliato contro un grosso macigno; l’eremita invocò allora Santa Susanna e il sasso si conficcò a pochi passi dalla chiesa formando una grande vasca tuttora esistente che raccoglie l’acqua piovana. L’acqua qui raccolta si diceva diventasse miracolosa e avesse il potere di sconfiggere la pertosse.
La festa del santuario avviene l'11 agosto, quando i parrocchiani di Facen salgono a piedi, con i devoti che chiedono protezione dalla 'toss pagana' (o 'toxe cativa'), la pertosse, ed anche per le puerpere e i neonati.

Scale

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Arredi interni

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Decorazioni

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Stato attuale:

Buono

Restauri e compromissioni
significative:

Non rilevate

Categoria/parole chiave

Acque terapeutiche / Santa Susanna / Paesaggi scenici

Fonti:

Edite
http://www.spaziopadova.com/SalvaVeneto/ctgIntern/sacro/02sanMamante.htm

Archivi:

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Bibliografia:

L. Bortolas, T. Conte, Chiesette Pedemontane. Santi guerrieri e Santi guaritori nelle Dolomiti Bellunesi, Cierre Edizioni, Verona 1999

Descrizione dell’opera/
sito/manufatto

Il sito dove sorge la chiesa e la presenza della vasca circolare affacciata sulla valle sottostante lasciano ipotizzare che l’insediamento di Santa Susanna abbia origini molto antiche, sebbene non siano mai stati effettuati rilievi archeologici che lo possano confermare.
Esso riveste notevole interesse soprattutto per la posizione dominante, in collegamento visuale con il castello di Feltre e con il santuario di San Vittore, ossia con i presidi medievali più importanti per la difesa della città, cui facevano riferimento le dimore fortificate, le torri di avvistamento e le casematte che punteggiavano il territorio fino al 1421, quando la Repubblica Veneta decretò l’abbattimento di tutti i castelli bellunesi. Non è forse sbagliato ritenere che anche l’insediamento di Santa Susanna rientrasse in tale sistema come postazione di vedetta e che solo in un secondo momento esso abbia assunto una valenza religiosa. La stessa presenza della vasca potrebbe forse rivelare una funzione assai diversa da quella tramandata dalle leggende: la sua scarsa profondità e la sua posizione sullo strapiombo, ben visibile da ogni angolo della valle, potrebbe far pensare al luogo di un braciere, ove accendere un segnale luminoso in caso di pericolo.
L’edificio attuale, documentato dal XVI secolo, è comunque frutto di ristrutturazioni che non permettono di avanzare sicure proposte di datazione.
E’ costituito da un’aula unica, preceduto da un piccolo pronao ottocentesco sorretto da quattro tozze colonne doriche; sulla facciata, tre piccole nicchie, situate sopra il portale e le finestre che lo affiancano, contengono dipinti novecenteschi con le effigi dei santi titolari e un piccolo paesaggio. A destra dell’ingresso è presente un’acquasantiera lapidea [Bortolas, L. Conte, T. 1999].

Descrizione del contesto
di riferimento:

Da sempre la principale risorsa di Pedavena è costituita dall’ambiente naturale. La suggestione degli scorci panoramici, la ricchezza della vegetazione, l’abbondanza e la purezza delle acque rappresentano le principali caratteristiche locali, preservatesi in gran parte integre nel tempo, resistendo agli assalti del turismo di massa.
Se in passato la raccolta e la lavorazione del legname, assieme all’allevamento del bestiame nelle malghe, costituivano le attività prevalenti, oggi la valorizzazione turistica del territorio in termini eco-compatibili rappresenta la principale prospettiva economica, trovando nuovo impulso dall’istituzione del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

Descrizione altre attrattive
(paesaggi e luoghi d’acqua,
prodotti tipici locali e servizi
turistici aggiuntivi)

La chiesetta fa parte del sentiero tematico “Chiesette pedemontane” ideato dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
A Pedavena ha sede un Centro Visita del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

Commenti/note

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Compilatore della scheda

Francesca Barp