Sito n. | Descrizione | Località | file PDF |
89 | Villaggio Operaio della Centrale La Stanga | Sedico | |
Architettura Contemporanea (AC) | (vedi scheda n. 40) |
Planimetria della Centrale e del Villaggio Operaio (Tesi laurea Archh. Alpago Novello – De’ Zorzi) | ||
Vista sul Villaggio Operaio. Foto A. Guadagnin | Vista sul Villaggio Operaio. Foto A. Guadagnin |
- Dati identificativi
- Struttura edilizia
- Architettura interna
- Stato di conservazione
- Riferimenti
- Descrizione
Nome dell’opera/manufatto |
Villaggio Operaio della Centrale La Stanga |
Tipo edilizio: |
Edifici residenziali |
Localizzazione (Comune, Prov): |
Sedico – Località La Stanga, BL, Italia |
Coordinate GIS: |
Coordinate (tipologia Gauss Boaga): X: 1741252 - Y: 5122740 |
Anno di realizzazione: |
Anni ’40 del XX sec (coevi alla vicina centrale) |
Progettista: |
Non conosciuto |
Committenza: |
S.A.D.E. - Venezia |
Destinazione originaria: |
Villaggio degli operai che lavoravano alla centrale, dotato di edificio scolastico e di servizio |
Destinazione attuale: |
Edifici residenziali |
Accessibilità: |
Il villaggio operaio si incontra qualche centinaia di metri prima della Centrale Idroelettrica, costruito sul lato opposto rispetto ad essa, lungo la SR 203 che da Belluno conduce verso Agordo. Le casette (abitate) sono all’interno di un’area a verde recintata (privata). |
Contatto per la visita: |
Le abitazioni sono ben visibili dal ciglio della strada |
Pianta |
Tutti gli edifici hanno gli ingressi orientati verso sud (eccezion fatta per il padiglione dei servizi, che presenta ingresso a nord-est). L’area a verde in cui sorge il villaggio è completamente recintato; dalla planimetria si evince che l’unico ingresso principale avveniva accanto alla piccola chiesa, la più vicina alla sede stradale. Un altro ingresso avviene sempre dalla SR 203, a fianco a quello che prima era la scuola. Il giardino è organizzato in vialetti non asfaltati che conducono alle abitazioni. |
Tecnica Muraria |
Probabilmente in c.a. |
Solai |
Probabilmente in laterocemento |
Coperture |
A padiglione o a due falde; il manto di copertura è in laterizio |
Pavimenti |
- |
Scale |
Gli ingressi alle abitazioni sono tutti dotati di scale esterne realizzate in cemento. |
Arredi interni |
- |
Decorazioni |
Rivestimento ligneo di colore scuro, che ricopre esternamente la parte di sottotetto e scende fino a rivestire sul piano inferiore le porte-finestre che conducono ai terrazzini. Verniciatura degli scuri color verde a riquadri bianchi, che riprendono le stesse tinte delle ringhiere dei terrazzi. |
Stato attuale: |
Le abitazioni esternamente sono in buone condizioni; sembra però che alcune siano disabitate (probabilmente in quanto residenze estive). |
Restauri e compromissioni |
Non conosciuti |
Categoria/parole chiave |
Architetture in prossimità dell’acqua |
Fonti: |
ENEL |
Archivi: |
Archivio Storico ENEL |
Bibliografia: |
Il tempo e l’architettura delle centrali. L’avvento dell’industria idroelettrica nelle Valli di Piave, Cordevole e Cellina, IUAV – Tesi di Laurea a.a. 1992-93, laureandi Archh. Alberto Alpago Novello e Michela De’ Zorzi, relatore Prof. Franco Mancuso |
Descrizione dell’opera/ |
Per quanto riguarda la composizione planimetrica la soluzione adottata ha alcuni aspetti in comune con la vicina centrale di Agordo in quanto la strada provinciale ne divide l'area di appartenenza. Infatti la sala macchine e l'edificio trasformatori si trovano da un lato, mentre la stazione di trasformazione, l'abitazione del capo-centrale e il villaggio operaio dall'altra, sulle rive del Cordevole. La centrale era vissuta non solo da una cerchia ristretta di persone, ma da un intero villaggio composto da più di dieci famiglie e dai loro direttori. |
Descrizione del contesto |
Il villaggio, come l’abitazione del capo stazione e la sala di trasformazione, è costruito sulla sponda del torrente Cordevole ed è limitato dalla strada SR 203. È direttamente accessibile dalla strada. |
Descrizione altre attrattive |
Nei pressi del Villaggio Operaio (fronte strada) si incontra il rinomato bar-ristorante Alla Stanga, in origine edificio alberghiero (vedi sito n. 127) che ospitava anche il dazio e la sede postale. Ripercorrendo la SR 203 verso Belluno si ricorda la Certosa, in comune di Sospirolo, del XII sec il cui impianto originario era un Ospizio (tramutato in Certosa nel 1456 e successivamente ampliato). Proseguendo verso Agordo, invece, si giunge al recupero delle vecchie miniere in Val Imperina (vedi sito n. 83). |
Commenti/note |
Fa parte del villaggio anche la chiesa di Santa Barbara. La sua costruzione fu voluta e realizzata vicino alla centrale idroelettrica dalla Società Elettrica SADE, nel 1942. Il progetto è opera dell’arch. O. L. Gurekian, di origine armena, allora residente ad Asolo. La chiesetta fu benedetta dal parroco di Libano don Moreschi il 4 dicembre 1943 e successivamente consacrata dal vescovo mons. Girolamo Bortignon il 12 luglio 1945. L’edificio è abbellito da quattro affreschi che rappresentano: minatori e santa Barbara (nella lunetta esterna), la Beata Vergine, santa Barbara e l’Eterno Padre (all’interno). |
Compilatore della scheda |
Arianna Guadagnin |