| PIAVE: Belluno e Treviso   | DRAVA: Dobbiaco e Wörthersee  
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64 Ponte delle Donne Trichiana 55 - 113
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Veduta del ponte dalla strada SP 635. Foto: A. Guadagnin Dettaglio del ponte dal versante della strada. Foto: A. Guadagnin

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L’antico ponte “delle femene”, a campata unica, si trova nei pressi della frazione Campedei di Trichiana, nel territorio di confine tra il Bellunese e il Trevigiano. Il manufatto servì come superamento della profonda forra dell' Ardo, torrente della sinistra Piave, omonimo di quello che scorre a Belluno, lungo il quale vi erano opifici idraulici, come ricorda anche il toponimo Ai Mulini, di fronte a Casteldardo. Il passo San Boldo fu per secoli un’importante via di comunicazione tra la sinistra Piave e la pianura trevigiana, attraverso il quale gli zattieri, che avevano navigato sul Piave, potevano far ritorno a casa. Secondo studi recenti il ponte, detto “delle donne” - senza che sia riscontrabile una sicura spiegazione del toponimo - sarebbe stato costruito attorno agli anni ‘60 del XIV secolo dal nobile bellunese Caterino de Foro, proprietario di fondi a Sant’ Antonio Tortal in seguito ad una vertenza con la Pieve di S. Felice: egli si impegnò a mantenerlo in efficienza e per questo fu esonerato dal pagamento degli oneri fiscali al comune di Belluno e alla Pieve di S. Felice. La struttura del ponte costruito nel 1915 sopra a quello antico, in pietra non squadrata, riesce a proteggere - solo in parte - la più antica struttura, ora completamente ricoperta di vegetazione e materiale terroso.

Dalla SP1 si raggiunge il centro di Trichiana dove si seguono le indicazioni stradali per il Passo San Boldo (SP635 del passo di S Ubaldo), superata la frazione di Sant’Antonio di Tortal dopo circa 1,5 km si raggiunge la località Campedei, in corrispondenza dell’incrocio per Pianezze.

ACCESSIBILE: visibile
COMUNE DI: Trichiana
LOCALITÀ: Campedei
COORDINATE GEOGRAFICHE: X 1744836 – Y 5102626
PROVINCIA: BL

COMPILATORE DELLA SCHEDA: Guadagnin/Frapporti

molto suggestiva è la forra del torrente Ardo riconosciuto dalla regione Veneto come geosito di importanza regionale. Il nome Brent dell’Art (113 SIN), deriva dal nome dialettale "Brentana", ossia una situazione di piena di un torrente o fiume dovuta a forte pioggia, e “dell'Art”, forma dialettale del torrente Ardo. L'inizio della formazione di queste forre risale alla fine della glaciazione Wurmiana (8-10 mila anni a.C), per azione delle acque meteoriche che hanno inciso la "Scaglia" cretacica con la doppia azione di soluzione (presenza di acido carbonico) e di abrasione, per la presenza di polveri e granelli abrasivi trasportati dalle acque di scorrimento superficiale, le quali hanno agito, di preferenza, lungo le fratture degli strati calcareo marnosi perpendicolari al pendio. Nella forra si trova una vegetazione ripariale formata da un ambiente complesso, dai pregi floristici e vegetazionali storicamente consolidati: una ricca vegetazione di muschi ed epatiche colonizza le pareti più ombrose e ovunque sono abbondanti le felci.

M. Frapporti, Tracce di Medioevo a Sant’Antonio Tortal, articolo tratto da L’ombra
E. Cason Angelini, Uso dei valichi alpini orientali dalla preistoria ai pellegrinaggi medievali, Udine 2001